mercoledì 24 marzo 2021
Un convegno sui nuovi equilibri alla luce dei rapporti tra Usa e Cina sono ancora tesi e dei rapporti commerciali che l'Europa ha con le due potenze
L'elezione di Joe Biden alla Casa Bianca ha modificato gli equilibri geo-politici

L'elezione di Joe Biden alla Casa Bianca ha modificato gli equilibri geo-politici - Reuters

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La Fondazione Vittorino Colombo ha iniziato il 2021 con il convegno dal titolo “Il Ruolo Strategico dell’Italia e dell’Europa alla luce dell’ultimo accordo siglato (Europa-Cina), delle elezioni americane e della fine della pandemia”.

L’obiettivo primario della tavola rotonda è stato quello di inquadrare il ruolo strategico che Italia ed Europa possono assumere in questo nuovo scenario geopolitico. La tavola rotonda si è aperta con i saluti introduttivi del Presidente Stefano Devecchi Bellini, il quale ha anche introdotto brevemente la storia della fondazione e gli obiettivi che questa si prefigge di raggiungere. A moderare il convegno è stato invece Sergio Meschi, Consigliere Generale della Fondazione. Claudio Pagliara, corrispondente RAI negli Stati Uniti, ha contribuito con un intervento di contesto, definendo la situazione attuale molto dinamica. Le relazioni tra Cina e Stati Uniti sono difficili e tese: gli Stati Uniti sono orientati al contenimento della potenza cinese, la quale reclama un ruolo più ampio di quello che i primi le vogliono riconoscere. Un’altra questione rilevante riguarda i rapporti tra Europa e Cina ed a questo proposito l’amministrazione Biden intende far leva sui valori comuni alle democrazie liberali, per far sì che queste congiuntamente contengano l’avanzata cinese.

L’intervento del Rettore dell'Università Ca’ Foscari di Venezia Tiziana Lippiello si è invece soffermato sulla Via della Seta e sull’importanza che questa ha rivestito culturalmente e religiosamente un tempo e strategicamente oggi. La vecchia Via della Seta si può definire come una via della cultura, degli scambi commerciali e religiosi,mentre quella di oggi è più orientata al concetto di alleanza, all’intesa che la Cina sta cercando, a partire dagli anni 90, di costruire con l’Europa.Aldo Fumagalli, Consigliere Delegato di Candy Hoover Group, ha contribuito a sottolineare, anche grazie al racconto di personali esperienze sul campo, quanto il rapporto commerciale con la Cina sia oggi difficile a causa di complicati elementi logistici e della momentanea diffidenza dei consumatori nei confronti del Made in China, a seguito della pandemia. È seguito poi l’intervento di Zeno D’Agostino, Presidente del Porto di Trieste. Egli ha riconosciuto alla Cina un grandissimo merito nei confronti dell’Adriatico: senza l’investimento cinese al Pireo, la portualità nell’Adriatico sarebbe stata Nord-Europea. Secondo D’Agostino, bisogna distinguere tra la Via della Seta e la Belt and Road Initiative. Trieste e l’Adriatico stanno sulla Via della Seta, ma questo è diverso dallo stare sulla BRI. Negli ultimi tre anni la situazione geopolitica ha influito moltissimo su questi temi. “Bisogna stare sulla Via della Seta, ma con una propria autonomia”, queste le parole del Presidente. Trieste vuole partecipare a questi progetti, ma senza farsi troppo influenzare a livello esogeno da Ovest e da Est e con la necessità di creare unione a livello Europeo.

Adolfo Urso, membro della Commissione Affari Esteri, ha sottolineato quanto Xi Jinping abbia cambiato la Cina, la quale è oggi diventata una potenza espansionista. Ciò ha destato preoccupazioni anche nello stesso Obama, portando la politica statunitense dal suo secondo mandato in poi, a considerare la Cina da un lato come un alleato economico, ma dall’altro come un avversario sistemico.Sempre in qualità di membro della Commissione Affari Esteri, è intervenuta Lia Quartapelle, secondo la quale ci si trova ora di fronte ad una sfida sistemica tra due modelli di capitalismo: il capitalismo autoritario ed il capitalismo liberale. Prendere sul serio questa sfida, da un lato, significa rafforzare alcune alleanze, dall'altro ammettere le debolezze del sistema per le quali dobbiamo faticare. Secondo la Quartapelle è inoltre importante definire una politica comune per Italia, UE e USA al fine di poter gestire correttamente la relazione con la Cina. Il Direttore di LIMES, Lucio Caracciolo, ha invece messo al centro del futuro sviluppo delle relazioni USA-Cina-UE la questione di Taiwan. L'isola, infatti, è oggetto di contesa tra le superpotenze a causa della sua posizione strategica. L’amministrazione Biden vuole costruire un’alleanza che porti nel Pacifico i Paesi del Patto Atlantico e questo riconduce anche di riflesso a tutti gli accordi portuali firmati tra la Cina ed i Paesi UE (tra cui l’Italia).

L’Italia deve prendere coscienza rapidamente del quadro in cui si trova e della guerra non calda che è in corso tra Cina e Stati Uniti. Il Professor Giovanni Andornino ha focalizzato l’attenzione sugli ambiti di cooperazione internazionale a cui possono fare riferimento i vari Paesi in questione, come, per esempio, la comune lotta al cambiamento climatico. Un ambito di cooperazione rilevante coinvolge anche gli scambi tra studenti: a causa delle enormi differenze tra la cultura cinese e quella italiana, gli scambi sono ancora difficili, ma essi devono essere incoraggiati.

L’avvocato Marco Marazzi ha portato le sue riflessioni provocatorie, ponendo agli altri relatori delle interessanti domande come: “Perché se l’UE e l’USA inviano vaccini ai Paesi del Terzo Mondo, questo viene considerato come un intervento umanitario, mentre se lo fa la Cina si pensa ad obiettivi espansionistici?”. Per Marazzi è inoltre importante spingere gli investimenti europei in Cina ed attirare in Europa quelli cinesi. In questo senso, il CAI può essere un valido strumento per ricercare condizioni di parità per le aziende straniere in Cina.Il Giornalista Simone Pieranni ha infine definito il ritmo della geopolitica come molto veloce ed ha affermato che le alleanze e gli interessi strategici mutano alla stessa velocità. In tali circostanze, spesso pensiamo di conoscere la Cina, ma in realtà questo è un Paese che cela ancora molte cose all'Occidente. Ciò che è importante per Pieranni, è la concentrazione da parte delle potenze mondiali su reciproci punti di convergenza e somiglianza, i quali esulino dallo stabilire se un modello è migliore di un altro e permettano di costruire relazioni armoniose, delimitando i confini perimetrali entro cui muoversi

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