mercoledì 23 aprile 2014
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Al via i controlli Inps sulle prestazioni collegate al reddito e su quelle assistenziali. L’ente di previdenza, infatti, in questi giorni sta inviando ai percettori di tali prestazioni (per esempio: pensione minima, quattordicesima, assegno sociale, indennità di accompagnamento, ecc.) una lettera in cui richiede di fornire i dati della propria situazione reddituale (cosiddetto modello “Red”) oppure l’autocertificazione sulla permanenza dei requisiti sanitari per conservare il diritto alle prestazioni assistenziali. Il termine per rispondere all’Inps è fissato al prossimo 30 giugno e l’invio dei documenti richiesti può avvenire esclusivamente tramite il canale online. Le indicazioni operative sono arrivate dal messaggio n. 3870/2014.Sono dunque due le verifiche avviate dall’Inps. La prima concerne i redditi dei titolari di prestazioni il cui importo dipende dalla situazione economica della famiglia dei percettori. Si tratta ad esempio dell’integrazione della pensione al trattamento minimo, delle maggiorazioni sociali, dei trattamenti di famiglia, delle pensioni ai superstiti, della somma aggiuntiva per pensioni basse (c.d. quattordicesima).
A verifica è finalizzata a consentire all’Inps di accertare il diritto nonché l’esatto importo delle prestazioni già corrisposte, in via provvisoria, nel corso dell’anno 2013. A tal fine i titolari devono rispondere all’Inps entro il prossimo 30 giugno, utilizzando il servizio online messo a disposizione sul sito internet (www.inps.gov.it). Possono farlo autonomamente, se sono in possesso del Pin rilasciato sempre dall’Inps, oppure possono farlo tramite Caf o un professionista abilitato che offrono in tal caso assistenza gratuita.
Attenzione; in caso di omessa o incompleta segnalazione dei redditi non conosciuti dall’Inps i quali incidono sul diritto o sulla misura della prestazione goduta, la legge prevede l’obbligo di restituzione delle somme indebitamente percepite.
Inoltre, qualora i titolari di prestazioni collegate al reddito non facciano pervenire i dati relativi alla propria situazione reddituale nei termini e nei modi prestabiliti, l’Inps procede alla sospensione delle prestazioni.La seconda verifica interessa i titolari di prestazioni assistenziali ed è finalizzata a garantirne il mantenimento della fruizione. L’Inps in particolare è tenuto ad accertare la permanenza dei requisiti, obbligando i responsabili alla restituzione delle somme indebitamente percepite nei casi di mancata o incompleta segnalazione di fatti che incidono sull’importo o sul diritto alla prestazione.
In questo caso, gli interessati devono inviare all’Inps sempre entro il prossimo 30 giugno, uno dei seguenti quattro modelli: a)    ICRIC (Ricovero per maggiorenni);
b)    ICRIC (Ricovero per minorenni – Frequenza scolastica); c)    ICLAV (Svolgimento Attività Lavorativa);
d)    ACC.AS/PS (Accertamento Residenza, ricovero). Nei casi di ricovero con retta a parziale o totale carico di enti pubblici deve essere presentata alla sede Inps competente la documentazione rilasciata dall’istituto o comunità di ricovero che attesti l’esistenza e l’entità del contributo a carico degli enti pubblici e di quello eventualmente a carico dell’interessato o dei suoi familiari. Anche in questo caso l’interessato può provvedere da sé (se in possesso di Pin dell’Inps) oppure può rivolgersi a un Caf o professionista abilitato.
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