lunedì 20 giugno 2016
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Buone notizie per chi sta versando i contributi volontari: per quest’anno non c’è aumento. Il tasso d’inflazione negativo, infatti, lascia invariato l’importo agli stessi livelli dell’anno scorso. Ad esempio, un ex lavoratore dipendente che ha cominciato a versare i contributi volontari prima del 1996 deve versare non meno di 2.909 euro per coprire l’intero anno di contributi, cioè la stessa spesa dell’anno 2015; ovvero 3.431 euro (come l’anno scorso) se, invece, ha cominciato a pagare i contributi da sé (è questo il vero significato di “volontaria”) dopo il 1995. Lo stesso discorso vale in linea di principio anche per artigiani e commercianti, se non fosse che per questi lavoratori c’è quest’anno un aumento delle aliquote di contribuzione (più 0,45%). Di conseguenza, un lieve aumento di spesa c’è: rispetto all’anno scorso quando la spesa minima è stata di 3.522 (artigiani) e 3.536 euro (commercianti) se d’età sopra i 21 anni, quest’anno devono pagare 3.592 (artigiani) e 3.606 euro (commercianti) ovvero 3.125 euro (3.055 euro nel 2015) e 3.139 euro (3.069 euro nel 2015) se d’età fino a 21 anni. Anche i lavoratori parasubordinati (eccetto i professionisti senza cassa) subiscono il rincaro per via dell’aumento dell’aliquota di contribuzione (+ 1%, rispetto al 2015). Questo il conto: per coprire l’anno 2016 devono sborsare 4.198 euro (come nel 2015) se si tratta di professionisti ai quali l’aliquota di contribuzione è stabile al 27%; 4.820 euro (4.664 nel 2015, quindi 156 euro in più) se si tratta di altri lavoratori parasubordinati (collaboratori, etc.) ai quali, invece, quest’anno l’aliquota dei contributi è salita al 31% (dal 30% dell’anno 2015). A fare il punto sulla volontaria per il 2016 è stato l’Inps (circolare n. 14/2016), ricordando che la prima scadenza di versamento relativa al 1° trimestre 2016 (gennaio – marzo) è fissata al 30 giugno.I “contributi volontari”, come s’intuisce, non sono obbligatori: il versamento, infatti, è deciso “volontariamente” (appunto) dal lavoratore. Ma perché chi ha perso il lavoro potrebbe avere ancora convenienza a versare i contributi? Le possibilità sono tre: per perfezionare i requisiti per il diritto a una pensione; per incrementare l’importo del trattamento pensionistico a cui avrebbe diritto, se sono già stati perfezionati i requisiti; o per entrambe le ragioni. Qualunque sia il motivo, per versare i contributi volontari occorre ottenere l’autorizzazione dall’Inps o da altro ente di appartenenza, il cui rilascio è però subordinato alla cessazione ovvero all’interruzione del rapporto di lavoro che ha dato origine all’obbligo assicurativo.I contributi volontari vengono versati annualmente, per trimestre solare, con scadenza fissata all’ultimo giorno del trimestre solare successivo a quello di riferimento. Il prossimo 30 giugno (ultimo giorno del secondo trimestre solare del 2016) scade il termine per il versamento del primo trimestre 2016. Occhio alla scadenza: il pagamento oltre i termini, anche di un giorno soltanto, fa venire meno l’accredito dei contributi al periodo per il quale sono stati versati. In tal caso è prevista la possibilità del rimborso o si può chiedere agli uffici dell’Inps l’utilizzo per coprire il trimestre solare successivo. Ad esempio se il pagamento per il trimestre in scadenza, gennaio marzo 2016, viene effettuato il 1° luglio anziché il 30 giugno, si potrà chiedere all’Inps che il pagamento valga per il trimestre aprile-giugno, evitando così di chiedere il rimborso. Si tenga conto (questo l’inconveniente) che il primo trimestre resterà scoperto di contribuzione.
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