venerdì 23 dicembre 2016
Sono 50mila i dipendenti che svolgono l'attività nei servizi socio sanitari, socio assistenziali educativi e nell'area di accoglienza e di servizi nelle attività turistiche, culturali e sportive
Rinnovo per i lavoratori degli enti ecclesiastici
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Buone notizie per i 50mila dipendenti dagli enti e dalle autorità ecclesiastiche che svolgono l'attività nei servizi socio sanitari, socio assistenziali educativi e nell'area di accoglienza e di servizi nelle attività turistiche, culturali e sportive. I sindacati di categoria Fisascat Cisl, Fp Cgil e Uiltucs hanno siglato con l'associazione di settore Agidae il rinnovo del contratto nazionale scaduto il 31 dicembre 2012. Valido dal 1° gennaio 2017 fino al 31 dicembre 2019 il nuovo contratto nazionale interviene sul capitolo delle relazioni sindacali, impegnando le parti a definire entro il 31 dicembre 2017 un accordo per un nuovo sistema di relazioni sindacali e modello contrattuale.

L'intesa interviene sul trattamento retributivo, contemplando un aumento complessivo a regime di 110 euro al livello C2, in tre tranche: 60 euro a gennaio 2017, 20 euro a gennaio 2018 e 30 euro a
gennaio 2019.

La struttura della contrattazione, si legge in una nota dei sindacati, conferma il precedente impianto articolato sui due livelli, nazionale e decentrato, a livello regionale e di istituto.

Sul sistema di classificazione del personale il nuovo contratto introduce, nell'area socio assistenziale educativa, il profilo del "personale addetto a prestazione esclusivamente di attesa notturna" nelle comunità per minori, per la prestazione compresa in una fascia oraria dalle ore 20 alle ore 8, laddove non sia possibile garantire la presenza di personale; le assunzioni saranno rivolte prevalentemente a persone disoccupate, in cassa integrazione e agli studenti.

Sul capitolo riferito alle assunzioni l'intesa stabilisce il limite del 20% sul ricorso ai rapporti di lavoro a termine confermandone la proroga fino a cinque volte per un periodo non superiore a 36 mesi e in relazione
alla fruizione del congedo parentale facoltativo e i riposi giornalieri per l'allattamento.

L'intesa conferma inoltre l'attivazione del contratto di somministrazione a tempo determinato nel limite massimo del 5% su base trimestrale. Le parti concordano sull'utilizzo dell'istituto dell'apprendistato professionalizzante per consentire il rilancio dell'occupazione soprattutto giovanile.

Rafforzato il capitolo riferito al diritto allo studio e alla formazione professionale. Entro tre mesi dalla sottoscrizione dell'intesa le parti definiranno un accordo quadro sulla video sorveglianza.

Sul capitolo del welfare le parti convengono di introdurre in via sperimentale l'istituto dell'assistenza sanitaria integrativa Asi; per ogni lavoratore è previsto un contributo, a carico del datore, pari a cinque euro per 13 mensilità. Entro il 30 aprile del 2017 le parti si incontreranno per rendere effettivo il servizio.

«Il rinnovo del contratto nazionale Agidae risponde alla necessità di ridisegnare le strategie per la riqualificazione del terzo settore, anche attraverso azioni contrattuali finalizzate a valorizzare le professionalità e volte a contrastare il fenomeno del dumping contrattuale», ha dichiarato il segretario nazionale Fisascat Cisl Davide Guarini -. Sarà necessario istituire un sistema bilaterale efficiente e un sistema di welfare moderno ed efficace, queste sono le sfide che intendiamo affrontare con questo accordo».

«Il comparto socio sanitario assistenziale, anche considerato lo scenario demografico italiano con l'invecchiamento della popolazione - ha aggiunto il segretario generale della Fisascat Pierangelo Raineri - rivestirà un'importanza sempre più cruciale nel contesto della cura alla persona. Il nostro auspico è che questo accordo sia apripista per il raggiungimento delle intese anche con le altre associazioni del settore, dove complessivamente sono occupati oltre 250mila addetti».

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