mercoledì 11 giugno 2014
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Alla fine ieri è arrivata la rottura. Fisiologica in un negoziato per il rinnovo di un contratto di lavoro. Ma che fa notizia perché si consuma alla Fiat, gruppo che ha un proprio contratto aziendale di primo livello, firmato da tutti i sindacati del settore metalmeccanico ad eccezione della Fiom-Cgil, costato profonde spaccature.Lo scontro si è consumato sulla cifra dell’aumento salariale da accordare ai lavoratori. O meglio dell’una tantum, perché da mesi l’azienda aveva rigettato l’idea di un incremento degli stipendi opponendovi le persistenti difficoltà del mercato dell’auto. Da ultimo, quindi, le organizzazioni dei lavoratori avevano accettato di discutere di una singola elargizione, un’una tantum appunto da accordare però anche ai 30mila in cassa integrazione. La richiesta di partenza dei sindacati era stata allora di 400 euro, mentre la Fiat ne aveva controproposti al massimo 200. Ieri, poi, le organizzazioni dei lavoratori erano scese con le richieste a 300 euro e la Fiat aveva fatto un passo avanti a 250. Poi però sugli ultimi 50 euro di "distanza", Fiat da una parte e Fim, Fismic, Uilm, Ugl e Associazione Quadri dall’altra si sono irrigiditi arrivando così alla rottura. Ora, per la prima volta da tre anni a questa parte, i sindacati firmatari del contratto Fiat hanno deciso di usare l’arma della protesta. «Lunedì riuniremo le segreterie e decideremo il blocco degli straordinari in Fiat e in Cnh – spiega Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim-Cisl –. Speriamo che questo serva a dare la spinta finale al rinnovo del contratto».Intanto però già venerdì si terrà un’altra protesta: lo sciopero di 4 ore proclamato alla Maserati di Grugliasco, il primo dopo il "salvataggio" operato dalla Fiat. A proclamarlo sono state Fim, Uilm e Ugl di Torino contro la decisione dell’azienda di fissare le ferie per due settimane a cavallo di Ferragosto, senza concordare il calendario coi sindacati che chiedevano tre settimane sulle quattro previste dal contratto. Una decisione che ha diviso le organizzazioni: giudicata «inopportuna» dalla Fismic e sostenuta al contrario dalla Fiom pronta a mobilitarsi coi "cugini-rivali". Stupita invece la Fiat per lo sciopero in uno stabilimento in cui crescono produzione e occupazione. «Da mesi la Rsa sollecitava l’azienda, ma anche in questo caso ci sono margini di negoziato possibile – conclude Iuliano –. I lavoratori hanno una montagna di ferie arretrate, hanno fatto straordinari di sabato e domenica. Venirsi incontro è possibile...».
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