venerdì 9 marzo 2018
Sono confermati i due livelli: il primo nazionale e il secondo aziendale o territoriale. L'intesa indica poi i criteri di calcolo degli aumenti salariali
Firmato l'accordo Confindustria-sindacati: arginerà i «contratti pirata»
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È stato firmato oggi a Roma alla presenza dei segretari di Cgil, Susanna Camusso, della Cisl, Anna Maria Furlan e della Uil, Carmelo Barbagallo, con il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, il nuovo modello contrattuale e di relazioni industriali per arginare il fenomeno dei contratti pirata.

Sono confermati i due livelli di contrattazione, il primo nazionale e il secondo aziendale o territoriale. L'intesa indica poi i criteri di calcolo degli aumenti salariali e introduce il Trattamento economico complessivo (Tec) e il Trattamento economico minimo (Tem). Viene introdotta, per la prima volta, la misurazione della rappresentatività anche per le imprese al fine di arginare i fenomeno degli accordi-pirata siglati al di sotto dei livelli di retribuzione fissati dal contratto collettivo nazionale.

Il nuovo modello contrattuale intende aumentare i salari in tempi di bassa inflazione, evitando il
dumping e l'ingerenza della politica. L'intesa arriva dopo anni di trattative e conferma la centralità del contratto nazionale di categoria che dovrà individuare il Tec, che comprende anche il welfare aziendale, e il Tem. Altro obiettivo, più politico, è la volontà delle parti sociali di mantenere un ruolo centrale nella contrattazione a fronte di proposte di introdurre il salario minimo.

L'accordo, ufficialmente firmato oggi dopo il via libera degli organismi sindacali, era stato siglato pochi giorni prima del voto del 4 marzo.

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