mercoledì 22 aprile 2009
Il mercato del falso in Italia ha un suo bel giro d'affari, con un fatturato di 7 miliardi e 107 milioni di euro prodotto nel 2008. E per l'Erario, si tratta di oltre 5 miliardi di mancati introiti. Questi i dati del mercato illegale messi in luce da una ricerca del Censis.
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Il mercato del falso in Italia ha un suo bel giro d'affari, con un fatturato di 7 miliardi e 107 milioni di euro prodotto nel 2008. E per l'Erario, si tratta di oltre 5 miliardi di mancati introiti. Questi i dati del mercato illegale messi in luce dal Censis in una ricerca intitolata 'Il fenomeno della contraffazione nel mondo e le ricadute sul mercato italiano: gli scenari e le strategie di contrasto'. A far tintinnare le casse del mondo della contraffazione sono soprattutto gli acquisti di griffe e articoli di abbigliamento e lo smercio di dvd e cd musicali.Nel dettaglio abbigliamento e accessori costituiscono la fetta più ampia del fatturato (2.608,2 milioni), seguiti da cd, dvd, audio e video, software (1.646,7). Al terzo posto il settore dei prodotti alimentari, degli alcolici e delle bevande (1.153,7). Cifre ben inferiori le toccano i traffici illegali di apparecchi e materiale elettrico (688,7), orologi e gioielli (508,5), materiale informatico /224,1), profumi e cosmetici (114,2), pezzi di ricambio auto (112,3). Infine i giochi (31,2) e i medicinali (19,4). Il totale, dunque, è di 7 miliardi e 107 milioni di euro. Un valore che sul mercato legale, spiega il Censis, si tradurrebbe in una produzione aggiuntiva, diretta e indotta, per un totale di quasi 18 miliardi di euro e un valore aggiunto complessivo di circa 6 miliardi di euro. Non solo: la contraffazione comporta anche perdite per il bilancio dello Stato in termini di mancate entrate fiscali. Secondo la ricerca si calcola una perdita, tra imposte dirette e indirette, pari a circa 5 miliardi e 281 milioni di euro, il 2,5% del totale del gettito dello Stato per le imposte dirette (Ire-Ires, Irap) e indirette (imposta sul valore aggiunto).
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