mercoledì 8 febbraio 2023
A dicembre calano sia in volume che in valore rispetto a novembre, gli italiani tagliano sui prodotti alimentari e scelgono i discount
Consumi in frenata, vendite al dettaglio con doppio segno negativo
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Si spende di più per compare meno. L'inflazione spinge gli italiani a tagliare i consumi per far quadrare i conti a fine mese. E gli ultimi dati dell'Istat confermano il timore espresso da mesi dalle categorie produttive, commercianti e grande distribuzione in primo luogo. La frenata degli acquisti c'è ed è destinata a durare sino a quando la corsa dei prezzi non rallenterà. A dicembre 2022 si stima un calo congiunturale per le vendite al dettaglio sia in valore (-0,2%) sia in volume (-0,7%). Su base tendenziale a dicembre le vendite al dettaglio aumentano del 3,4% in valore e registrano un calo in volume (-4,4%). Nel complesso del 2022 le vendite al dettaglio in valore sono cresciute all'anno precedente (+4,6%) mentre i volumi diminuiscono (-0,8%) a causa soprattutto del calo dei beni alimentari (-4,2%) non compensato dall'aumento dei prodotti non alimentari (+1,9%).

Corsa al discount L'aumento dei prezzi ha spinto molte famiglie a scegliere di fare la spesa nei discount alimentari che registrano tra le forme distributive l'aumento maggiore con un +9,9% di vendite in valore rispetto al 2021 mentre le vendite in valore per la grande distribuzione dsono cresciute del 5,8%. In pratica per far fronte all'aumento dei prezzi le famiglie hanno dovuto rinunciare a una parte della spesa.. "Al netto dell'aumento dei prezzi- spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi - le famiglie hanno ridotto gli acquisti per complessivi 6 miliardi di euro, con una contrazione media delle vendite di circa -234 euro a nucleo. Ma ciò che balza all'occhio è lo spostamento dei consumi degli italiani, che a causa di inflazione e caro-bollette cambiano le proprie abitudini: i discount alimentari segnano infatti un fortissimo incremento delle vendite.

Carrello della spesa più vuoto. Di un quadro economico "ancora caratterizzato dall'incertezza e da un elevato livello di inflazione di fondo che incide sul potere d'acquisto degli italiani che da mesi stanno riducendo i consumi, in termini sia qualitativi che quantitativi": parla Carlo Alberto Buttarelli, Direttore Ufficio Studi e Relazioni con la Filiera di Federdistribuzione. In particolare si registra una significativa riduzione dei volumi di vendita nel comparto alimentare, che a dicembre è stata del -6,6% rispetto ad un anno prima. Un trend negativo che sta già mettendo in difficoltà alcune filiere agroalimentari. Dati di dicembre negativi anche per effetto del Black Firday che ha anticipato i regali di Natale a novembre secondo il presidente di Confimprese Mario Resca che però lancia un meggaggio di speranza. "Nel mese di gennaio le nostre aziende danno segnali di fiducia che fanno ben sperare in una ripresa dei consumi nella tarda primavera, ma è necessario che si allenti la spinta inflazionistica".

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