venerdì 27 novembre 2020
A novembre è determinante il peggioramento dei servizi di mercato
Consumatori ed imprese, giù la fiducia
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Novembre 2020 nero, verrebbe da dire. Di certo contraddistinto dal pessimismo, di consumatori e di imprese, se si guardano le rilevazioni dell'Istat.

Cala il clima di fiducia

L'Istituto nazionale di statistica, infatti, ha stimato una diminuzione sia dell’indice del clima di fiducia dei primi - che flette da 101,7 a 98,1 - sia dell’indice composito del clima di fiducia delle seconde che cade da 92,2 a 82,8 per effetto soprattutto del forte peggioramento dei servizi di mercato. La ricerca mette in luce come tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori sono in calo seppur con intensità differenziate. Il clima economico e il clima futuro registrano le flessioni maggiori, passando, rispettivamente, da 87,2 a 79,3 e da 104,0 a 98,8. Il clima personale scende da 106,4 a 104,7 e quello corrente diminuisce da 99,9 a 97,4. Passando alle imprese, il peggioramento della fiducia coinvolge tutti i settori: l’industria e il commercio al dettaglio sono i comparti che registrano cali più contenuti mentre si ha la dimensione di un crollo per quanto concerne l’indice relativo ai servizi di mercato. Più nello specifico, nel settore manifatturiero l’indice scende da 94,7 a 90,2 e nelle costruzioni cala da 142,5 a 136,8. Nel commercio al dettaglio l’indice diminuisce da 98,9 a 95,2 mentre nei servizi di mercato cade da 87,5 a 74,7. Con riferimento alle componenti dell’indice di fiducia, nell’industria manifatturiera e nelle costruzioni tutte le componenti sono in peggioramento. Nei servizi di mercato è diffuso e marcato il peggioramento dei giudizi sia sugli ordini sia sull’andamento degli affari; le attese sugli ordini subiscono un forte ridimensionamento contribuendo in modo considerevole alla caduta dell’indice di fiducia. Nel commercio al dettaglio, invece la diminuzione dell’indice è dovuta al forte calo delle aspettative sulle vendite future. Viceversa i giudizi sulle vendite recuperano e il saldo delle scorte di magazzino è in diminuzione. A livello di circuito distributivo, la fiducia aumenta nella grande distribuzione mentre è in marcata flessione nella distribuzione tradizionale.

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