lunedì 12 agosto 2013
​Così la Fondazione studi, presieduta da Rosario De Luca, commenta l'approvazione da parte del Parlamento in via definitiva del decreto che contiene il pacchetto di misure per l'occupazione.
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​"Con la conversione in legge del dl 76/2013, diventano definitivi i nuovi incentivi previsti per l'assunzione di giovani svantaggiati e di soggetti disoccupati nonché i correttivi alla riforma del mercato del lavoro, la cosiddetta legge Fornero. Gli obiettivi sono quelli di offrire maggiori chance di impiego per i giovani e rendere più flessibile il mercato del lavoro, consentendo alle imprese una maggiore elasticità nella gestione dei rapporti di lavoro. L'ostacolo più grosso alla ripresa dell'occupazione non è però risolvibile con norme in materia di lavoro. Il nodo è infatti legato allo sviluppo dell'economia, senza il quale non ci potranno essere nuovi posti di lavoro". Così la Fondazione studi dei consulenti del lavoro, presieduta da Rosario De Luca, commenta l'approvazione da parte del Parlamento in via definitiva del decreto che contiene il 'pacchetto' di misure per l'occupazione."La realtà delle aziende italiane - spiega De Luca - è fortemente condizionata dalla crisi che sta pesantemente condizionando il mercato interno. Fino a qualche tempo fa, il problema più grosso e gravoso era l'esoso costo contributivo del lavoro. A questo, ora si è aggiunta anche la difficoltà nel reperire risorse per il pagamento di stipendi e salari. In sostanza, avere la possibilità di usufruire di assunzioni agevolate lenisce il problema del costo del lavoro; ma quello delle risorse disponibili per garantire il pagamento delle retribuzioni è risolvibile solo con lo sviluppo dell'economia". "Un consiglio per i giovani è quello di riuscire a trovare il modo di entrare in un luogo di lavoro per far sperimentare al potenziale datore di lavoro le capacità dell'aspirante lavoratore e quindi i vantaggi per l'azienda di avvalersi della sua prestazione". Non ha dubbi la Fondazione studi dei consulenti del lavoro, che, dopo l'approvazione da parte del Parlamento in via definitiva del decreto che contiene il 'pacchetto' di misure per l'occupazione, suggerisce quello che, secondo il suo 'osservatorio', dovrebbe essere il giusto approccio per un giovane che si affaccia al mercato del lavoro. "I migliori, se non unici, strumenti per questa entrata nel mondo del lavoro - sottolinea - sono stage e apprendistato. Strumenti utili per aziende e giovani che possono svolgere attività lavorativa o formativa sul campo, senza i vincoli tipici di un normale rapporto di lavoro subordinato. Anche se vi sono delle criticità di sistema sulla loro piena attuazione. Una prima forte criticità per la piena realizzazione di questi obiettivi deriva dal differimento delle disposizioni in materia di agevolazioni a favore di giovani, il cui finanziamento è affidato alle singole Regioni con conseguente operatività solo a un successivo momento al finanziamento stesso". "Altra criticità che potrebbe limitare gli effetti positivi della riforma appena entrata in vigore sta nel finanziamento dei tirocini curriculari, che resta in attesa di attuazione", aggiungono i consulenti del lavoro. Analogo discorso va fatto, secondo gli esperti, "per i tirocini formativi di orientamento e per quelli interamente a carico del datore di lavoro, in quanto rimane l'incertezza applicativa dopo la sentenze della Corte costituzionale del mese di dicembre scorso in quelle Regioni che non hanno regolamentato l'istituto".Dovendo dare consigli ai giovani, "certamente, un filone in cui inserirsi è quello dell'utilizzo delle nuove tecnologie e dei nuovi mezzi di comunicazione utilizzabili trasversalmente in tutti i settori", dice la Fondazione studi."Aggiornamento dei siti Internet, newsletter, utilizzo dei mezzi di comunicazione potranno consentire ai datori di lavoro di fidelizzare i propri clienti e di trovarne di nuovi. Ma anche di ottimizzare i processi aziendali spesso ancorati a tecnologie superate o comunque migliorabili con l'ausilio di nuove generazioni. Sono elementi distintivi che potranno quindi essere spesi nel mercato del lavoro", conclude.
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