sabato 17 marzo 2012
​​L'impresa alimentare è all’avanguardia nell’adozione di politiche di conciliazione tra vita privata e lavorativa grazie ad un dialogo costruttivo con le organizzazioni sindacali.
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Nestlé ha deciso di promuovere due settimane di congedo di paternità per i propri dipendenti impegnandosi ad integrare sino al 100% dello stipendio il trattamento previsto dalla legge per il congedo parentale ai neo papà che ne faranno richiesta. Il Gruppo dopo aver esteso a quattro i giorni di permesso retribuito (per legge infatti  il Contratto Nazionale di Lavoro riconosce al lavoratore padre un solo giorno di permesso) ha deciso di incentivare l’estensione del congedo di paternità fino ad un totale di due settimane. Il ruolo del padre, infatti, è per Nestlé di fondamentale importanza nel momento della nascita di un figlio, e una sua più attiva partecipazione alla vita domestica e alle cure familiari contribuisce positivamente ad un’effettiva parità tra i sessi.«Siamo particolarmente orgogliosi dei progetti che abbiamo sviluppato per la conciliazione della vita lavorativa e familiare delle nostre persone, di cui l’estensione del congedo di paternità a due settimane è un esempio significativo - afferma Gianluigi Toia, direttore industrial relations Gruppo Nestlé in Italia  –. Siamo inoltre particolarmente felici che questo nostro percorso sia nato e si sia sviluppato proprio a partire dall’ascolto e dal coinvolgimento dei lavoratori e grazie ad un costruttivo dialogo con le organizzazioni sindacali e con le Rsu».Sono tante, infatti, le iniziative sviluppate da Nestlé che dimostrano che la conciliazione tra vita privata e lavorativa è una sfida costante che si può e si deve vincere, tra le quali ricordiamo il Telelavoro e la possibilità di avvalersi di alcune forme di part time e flessibilità dell’orario di lavoro. Il Gruppo poi è impegnato a supportare il periodo della maternità attraverso una serie di progetti come la distribuzione del Maternity&Paternity Kit alle donne in attesa e ai futuri papà per aiutarli a gestire al meglio il periodo di maternità all’interno dell’azienda, lo Junior camp Nestlé – che consente di accogliere in azienda i figli di età compresa tra i 3 e i 14 anni – e l’apertura di Asili Nido aziendali.Infine Nestlé è stata la prima a sottoscrivere  volontariamente la Carta per le Pari Opportunità, promossa da Ministero del Lavoro, Ministero Pari Opportunità e Sodalitas.Nestlé infine è stata invitata lo scorso giovedì 8 marzo alle celebrazioni ufficiali del Quirinale per la Giornata internazionale della donna proprio in quanto esperienza all’avanguardia in Italia nell’adozione di politiche di conciliazione tra vita familiare e lavorativa. Grazie poi all’approccio integrato ai temi di work life balance il Gruppo ha ricevuto nel 2011 il riconoscimento speciale del Premio Famiglia Lavoro proprio per “gli strumenti innovativi di conciliazione”, assegnato dalla Regione Lombardia e da Altis, l’Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica Sacro Cuore. Le attività del Gruppo nell’ambito del corretto bilanciamento tra vita privata e lavorativa sono espressione del più ampio impegno di Nestlé in Creazione di Valore Condiviso, che significa creare valore a lungo termine non solo per l’azienda, ma anche per la comunità nella quale questa opera, a partire proprio dai collaboratori.
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