lunedì 6 marzo 2017
Voucher per l’acquisto di prestazioni di lavoro da parte di baby-sitter o per il pagamento degli oneri della rete pubblica o privata di servizi per l’infanzia. Domande entro dicembre 2018
Congedo parentale, ecco come monetizzarlo
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Prorogata la “monetizzazione del congedo parentale”. Lavoratrici dipendenti, autonome e parasubordinate possono ancora scambiare negli anni 2017 e 2018 un mese (o più) di congedo parentale con voucher per l’acquisto di prestazioni di lavoro da parte di baby-sitter o per il pagamento degli oneri della rete pubblica o privata di servizi per l’infanzia. Per ogni mese, lo scambio (la monetizzazione) avviene al valore di 600 euro. L’Inps ha già riaperto i canali per la presentazione delle domande che sarà possibile fare fino al 31 dicembre 2018, salvo non intervenga prima l’esaurimento delle risorse (40 milioni di euro per ognuno dei due anni). La proroga è stata prevista dall’art. 1, comma 356, della legge n. 232/2016 (legge di Bilancio 2017).

La misura, in pratica, consiste di uno “scambio”, possibile soltanto alle lavoratrici madri (sono esclusi i papà, nonostante anche loro abbiano medesimo diritto al congedo parentale come le mamme): rinuncia alla fruizione del congedo parentale in cambio della monetizzazione per il valore di 600 euro per ciascun mese di congedo parentale cui si è rinunciato. In un primo momento la misura spettava esclusivamente alle lavoratrici dipendenti, private e pubbliche, nonché a quelle iscritte alla Gestione Separata Inps (le cosiddette parasubordinate). La legge di Bilancio dell’anno scorso, poi, l’ha estesa anche alle lavoratrici autonome: coltivatrici dirette, mezzadre e colone, artigiane ed esercenti attività commerciali, imprenditrici agricole a titolo principale, pescatrici della piccola pesca marittima e delle acque interne.

Poiché la monetizzazione presuppone la rinuncia al congedo parentale, essa è soggetta a un limite quantitativo preciso: i mesi di congedo parentale ai quali ha diritto la lavoratrice. Perciò allora:
• le lavoratrici dipendenti hanno diritto a un massimo di sei mesi di monetizzazione;
• le lavoratrici parasubordinate e quelle autonome a un massimo tre mesi.
Se, come anticipato, per ogni mese di congedo la monetizzazione è di 600 euro, ne consegue che:
• le lavoratrici dipendenti possono maturare un contributo massimo di 3.600 euro a fronte di sei mesi della rinuncia del congedo
• le lavoratrici parasubordinate e autonome possono maturare un contributo massimo di 1.800 euro a fronte di sei mesi della rinuncia del congedo

La domanda di monetizzazione del congedo parentale va presentata all’Inps esclusivamente in via telematica, operando sul sito web tramite Pin dispositivo; in alternativa, si può ricorrere all’assistenza di un patronato o un Caf. Nella domanda la lavoratrice deve indicare a quale dei due tipi di monetizzazione intende accedere: voucher o spesa asili nido. Nel secondo caso, va indicata anche la struttura (pubblica o privata accreditata) presso cui risulta iscritto il figlio. Nell’istanza, inoltre,
va indicato il periodo di mesi da monetizzare, con dichiarazione espressa di rinuncia al corrispondente numero di mesi di congedo parentale;
e va anche dichiarato di aver presentato la dichiarazione Isee valida. Nell’ipotesi della presenza di più figli, occorre presentare una domanda per ciascun figlio.


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