sabato 1 febbraio 2020
Boccia: deve essere un ponte tra gli interessi delle imprese e quelli del Paese
Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia

Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia - Ansa

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Confindustria ha festeggiato ieri i suoi 110 anni di vita. Un traguardo importate che arriva in un momento di incertezza con il Pil italiano bloccato e le tensioni internazionali legate ai dazi commerciali e agli effetti del coronavirus. Confindustria «è una grande istituzione che negli anni si è trasformata: non solo categoria, ma anche attore sociale» ha sottolineato il leader degli industriali, Vincenzo Boccia. Guardando ai prossimi anni l’associazione deve puntare ad essere «un ponte tra gli interessi delle imprese e gli interessi del Paese, avere una idea di società, deve ridurre i divari tra imprese, persone e territorio». Boccia ha indicato come priorità l’inclusione dei giovani e le sfide con la Cina e con gli Stati Uniti in termini industriali. Un cambio di passo chiesto anche da Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa San Paolo. «Serve un salto di qualità, bisogna guardare oltre i 110 anni trascorsi, perché quelli a venire saranno molto diversi». «La sfida del cambiamento climatico – ha detto – va affrontata e occorre rivedere il nostro modo di usare le risorse del pianeta senza degradarle, rendendole invece riutilizzabili. Gli sviluppi delle scienze dei materiali, delle energie, dei processi vitali sono in grado di fornire le risposte. Per metterle in pratica serviranno nuove tecnologie, nuovi cicli produttivi, nuovi impianti, nuove reti logistiche: investimenti giganteschi che farebbero ripartire l'economia, il che è indispensabile per affrontare il problema della troppo diseguale distribuzione della ricchezza». Preoccupazione per lo stato di salute dell’economia italiana è stata espressa da Emma Marcegaglia, presidente dell’Eni sul Pil sotto le attese. «Siamo preoccupati. L'Italia è un Paese che da anni non cresce e quest'anno ha la crescita più bassa d'Europa. Alla lunga questo crea problemi. Noi in quanto grandi esportatori risentiamo dell'andamento della Germania, quest'anno farà +0,5%». Un altro elemento di incertezza è rappresentato dalla Brexit. Per l’ex premier Romano Prodi quella di ieri «è stata una bella giornata» per l’uscita di scena della Gran Bretagna ma è probabile che «tra 15 o 20 anni torneranno». Per Boccia invece l’Italia potrebbe avere dei benefici dalla Brexit. «Potrebbe essere un grande opportunità per l'Italia per attrarre investitori che hanno necessità di affrontare il mercato europeo – ha detto Boccia – l’Italia potrebbe diventare un grande hub. La posizione geografica dell'Italia è particolarmente interessante».

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