venerdì 1 luglio 2016
Hanno una «migliore capacità di resistenza» rispetto agli uomini e, tra il 2010 e il 2015, l'incidenza delle imprenditrici sul totale degli imprenditori è passata dal 29,9% al 30,3%. Il 9,6% è di origine straniera: cinese, romena e marocchina, seguite da quella svizzera e quella tedesca.
Un'impresa su tre è donna
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Le donne di impresa hanno mostrato negli anni della crisi una "migliore capacità di resistenza" rispetto agli uomini e, tra il 2010 e il 2015, l'incidenza delle imprenditrici sul totale degli imprenditori è passata dal 29,9% al 30,3%. È questo il dato principale di una ricerca del Censis presentata al Forum di Terziario donna Confcommercio Donne motore della ripresa.I servizi sono il terreno più fertile, secondo lo studio, per le imprese femminili e sette imprenditrici su dieci lavorano nel terziario. In particolare le donne, la maggioranza degli imprenditori nella sanità e nell'assistenza sociale e raggiungono una quota elevata anche nell'istruzione, due settoritradizionalmente a forte presenza femminile. È in crescita, al tempo stesso, anche la presenza di 'pioniere' in campi come la finanza e le assicurazioni, i servizi di supporto alle imprese e l'attività immobiliare.   Alla spinta delle imprese 'rosa' un forte impulso arriva dalle imprenditrici straniere, che sono ormai il 9,6% delle donne di impresa e in Lombardia raggiungono il 16,1%. Le nazionalità più rappresentate sono quella cinese, romena e marocchina, seguite da quella svizzera e quella tedesca.
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