mercoledì 9 gennaio 2013
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​Il 2012 è l'anno più difficile dal dopoguerra in tema di consumi. È quanto evidenzia l'Indicatore dei consumi confcommercio (Icc) che registra a novembre una diminuzione del 2,9% in termini tendenziali e una flessione dello 0,1% rispetto al mese precedente. In termini di media mobile a tre mesi l'indicatore, corretto dai fattori stagionali, mostra un arretramento, proseguendo nel trend in atto dalla fine del 2011. I dati dell'Icc "relativi ai primi 11 mesi, -2,9% rispetto all'analogo periodo del 2011, mostrano con una certa evidenza come il 2012 si avvii ad essere ricordato come l'anno più difficile per i consumi del secondo dopoguerra. La riduzione è, infatti, la più elevata registrata dall'inizio delle serie storiche".Il permanere di dinamiche congiunturali negative, anche nei mesi finali dell'anno, continua a segnalare, unitamente agli altri indicatori congiunturali, come la crisi sia ancora ben presente all'interno del sistema economico. Difficilmente la nostra economia, e i consumi in particolare, potranno cominciare a mostrare, nel breve periodo, segnali di un significativo miglioramento.Nello specifico si confermano le difficoltà per le famiglie. Crolla il potere di acquisto: nei primi nove mesi del 2012, rispetto allo stesso periodo del 2011, il potere di acquisto ha registrato una flessione del 4,1%. Infatti, il clima di fiducia dei nuclei, nonostante un moderato recupero a dicembre, non impedisce agli stessi di continuare a percepire "un peggioramento della propria condizione economica, elemento che ne frena le capacità di spesa".
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