giovedì 19 maggio 2016
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Roma. «Beppe Grillo non è il capo politico del movimento come lo si immagina, ma è il garante delle regole. Lui applica le regole, ma le decisioni politiche vengono prese all’interno delle istituzioni dagli eletti del M5S». È Luigi Di Maio, componente del direttorio del Movimento e vicepresidente della Camera, a calibrare l’attuale 'peso' del fondatore nell’indirizzare la linea pentastellata. Ma la 'carica emotiva' da dare ai militanti resta una specialità del comico e showman genovese, che anche ieri, da Napoli, ha cercato di rialzare il morale delle truppe, fiaccato dalla vicenda Pizzarotti, caricandoli a molla per la corsa delle amministrative: «La battaglia è all’ultimo sangue. Ce la giocheremo tutta... E se si vince a Roma...». La 'presa' del Campidoglio potrebbe fare da trampolino di lancio per la futura conquista di Palazzo Chigi e Grillo, giunto nella Capitale, vede la candidata a sindaco Virginia Raggi: «O in un anno gli italiani decidono di darci una possibilità – le dice – o ce ne andiamo a casa». Grillo nega alleanze future con la Lega Nord («Salvini è il passato, ha sostituito il Sud coi migranti») e avverte: «Se andiamo a casa noi, come in tutta Europa, arrivano le destre, quelle forti». Intanto resta rovente il caso di Federico Pizzarotti, il sindaco di Parma sospeso dal Movimento per aver tenuto riservata la notizia dell’avviso di garanzia a suo carico nell’inchiesta sulle nomine del Teatro Regio. Pizzarotti, rispondendo al Fatto quotidiano che invitava lui e Grillo a fare la pace, si è detto «disposto a tendere per la terza e ultima volta la mano» a patto di «sedersi attorno a un tavolo e riscrivere le regole: tutti insieme, sindaci, consiglieri, parlamentari, come propongo da anni e come dovrebbe fare un movimento che si dice pronto a governare ». Secondo fonti parmigiane, a decidere della possibile espulsione del sindaco potrebbe essere l’ennesima consultazione on line, richiesta da attivisti emiliani ai dirigenti nazionali del Movimento. ( V.R.S.) © RIPRODUZIONE RISERVATA M5S Grillo e Pizzarotti nel 2013 (Ansa)
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