martedì 13 dicembre 2016
Oltre metà degli universitari è ferma al livello base dell'uso di Internet e social media, le donne (60%) peggio degli uomini (45%). Solo un terzo delle aziende ha un piano di formazione
Competenze digitali, studenti in ritardo
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Le competenze digitali sono importanti per trovare lavoro secondo due terzi degli studenti universitari italiani. A questa consapevolezza però non corrisponde un livello adeguato di sviluppo, che per la maggioranza dei ragazzi (il 53%) è fermo ad una conoscenza da semplice utilizzatore di Internet e social media, mentre solo il 12% gestisce un proprio blog o un sito web e appena il 9% conosce Seo/Sem, Social Network, Google Adwords. Per il 67% degli studenti servono anche esperienze imprenditoriali nella ricerca di lavoro e, se l’11% ha avuto un’idea di business, un buon 12% ha già avviato o sta per avviare una startup.

Appena una minoranza conosce le nuove professioni del digitale come il Social Media Specialist (25%), il Data Scientist (38%) o il Seo Specialist (34%). La maggioranza degli universitari non conosce tematiche di grande portata sociale come la “sharing economy” e non sa definire una “benefit corporation”. In questo scenario, si delinea un evidente gap di genere: le studentesse hanno minori competenze digitali specifiche rispetto ai colleghi maschi, minori conoscenze di programmazione e minore propensione imprenditoriale.

E le aziende italiane? Non sembrano ancora pronte. Gli Hr manager avvertono una crescita dell'importanza del proprio ruolo nella gestione della trasformazione digitale e l'81% evidenzia la necessità di inserire nuove risorse con competenze digitali. Ma solo il 20% ha già realizzato una mappa delle competenze digitali/imprenditoriali dei dipendenti e appena un terzo ha costruito un piano formativo ad hoc per lo sviluppo di queste competenze. Sono alcuni dei risultati della ricerca Il futuro è oggi: sei pronto?, giunta alla seconda edizione, realizzata da University 2 Business, la società del gruppo Digital360 che punta a promuovere la cultura del digitale e dell’innovazione tra gli studenti universitari. Lo studio ha coinvolto un campione di 2.628 studenti statisticamente significativo di tutta la popolazione universitaria e un panel di 168 Hr manager delle principali imprese del Paese, con l’obiettivo di approfondire e confrontare la percezione degli studenti e dei responsabili delle Risorse umane sui cambiamenti della trasformazione digitale nel mondo del lavoro, nell’economia e nella società.

«Anche se la maggior parte degli studenti universitari dichiara di avere consapevolezza del ruolo
importante svolto dall’innovazione digitale nel cambiare l’economia e le imprese, solo una piccola
parte di essi si prepara concretamente per questa sfida, cercando di sviluppare competenze digitali
approfondite e di fare esperienze imprenditoriali concrete – afferma Andrea Rangone, ceo di
Digital360 -. Sullo stesso piano anche gli Hr manager, i quali evidenziano un impatto atteso della
trasformazione digitale sulla propria azienda nei prossimi tre anni ben superiore a quello che si è
verificato nell’ultimo triennio. Tuttavia, sono ancora pochi coloro che mettono in atto azioni
concrete per diffondere una cultura digitale e imprenditoriale nelle proprie aziende».

L’innovazione digitale nel mondo del lavoro - Per il 52% degli studenti universitari italiani
l’Innovazione Digitale è il principale motore del cambiamento delle imprese, seguito dalla green
economy (45%) e dalla globalizzazione (34%). Una convinzione diffusa in particolare tra gli studenti di
economia, informatica e ingegneria. Invece, il 69% degli Hr Manager indica l'Innovazione digitale al
primo posto - una percentuale ben superiore a quella degli studenti - seguita dagli “scenari macroeconomici” (49%). il 58% degli studenti del Nord ritiene che l’innovazione digitale sia il principale
motore del cambiamento contro il 43% degli studenti del Sud. Nei processi di recruiting, il 59% degli studenti pensa che le competenze digitali in un neolaureato siano “essenziali” (19%) o “molto importanti” (50%) per l’assunzione. Anche in questo caso, gli Hr Manager sono più consapevoli, dando importanza nel 94% dei casi (51% “fondamentali” e 43% “molto importanti”). Mentre le esperienze imprenditoriali sono importanti nella scelta di un neolaureato per il 67% degli studenti e per il 60% degli Hr manager. Il 48% degli studenti pensa che le aziende tengano conto del contenuto dei profili personali sui social network nella ricerca e valutazione di un neolaureato, ma gli Hr Manager danno più importanza a questo aspetto (il 61%). Se si chiede agli studenti universitari dove pensino di iniziare la loro carriera, un terzo risponde di non averci ancora pensato. Tra i restanti, poco meno della metà (47%) vorrebbe iniziare in un’impresa “tradizionale”, mentre poco più della metà nella propria startup (25%), in una start up fondata da altri (9%) o in un’azienda dal business digitale (18%). Le risposte degli Hr Manager sono diverse: solo un terzo (33%) ritiene che gli studenti intendano lavorare in un’impresa tradizionale, due terzi pensano che gli studenti preferiscano iniziare in contesti innovativi come un’impresa dal business digitale (32%), la propria start up (26 ) oppure una start up fondata da altri (5%).


Le competenze digitali e imprenditoriali - Il 53% degli studenti universitari ha una conoscenza di
Internet e dei Social Media da mero utilizzatore. Il resto possiede competenze digitali più approfondite:
il 12% gestisce un proprio blog o un sito web; il 27% degli studenti gestisce una pagina Facebook oltre
al proprio profilo personale; il 9% ha competenze di Seo/Sem, social network, Google Adwords; il 13%
ha un canale YouTube; il 2% gestisce un sito di vendite on line; il 21% utilizza regolarmente un
marketplace come Ebay o Amazon per la vendita online. Circa il 30% degli studenti universitari italiani
sa programmare o sta imparando. Solo il 15% ha sviluppato queste competenze in università, per il
60% la prima fonte di apprendimento è la rete, attraverso YouTube, blog, siti web. Per quanto riguarda le esperienze imprenditoriali concrete, il 12% degli studenti ha avviato o sta per avviare una start up, l’11% dichiara di aver avuto almeno un’idea di business, mentre il 70% non ha mai pensato di lanciare un'attività. Per acquisire competenze imprenditoriali, il 35% degli studenti si è affidato ai corsi universitari, il 33% è ricorso alla rete e il 31% a corsi fuori dall’Università. Appena il 25% degli studenti sa cosa fa un "Social Media Specialist", il 38% indica correttamente la definizione di "Data Scientist", il 34% conosce il ruolo di “Seo Specialist” e il 43% degli studenti sa individuare la definizione di “E- procurement Specialist”. Emerge chiaramente un “gap” di genere nelle competenze digitali. Quasi il 60% delle studentesse universitarie dichiara di non possedere competenze digitali specifiche, contro il 45% dei maschi; solo il 20% sa programmare o sta imparando, contro il 43% dei colleghi; il 78% delle studentesse non ha mai
pensato di lanciare una propria attività, contro il 61% degli studenti; solo il 10% ha avviato o sta per
avviare una propria attività, contro il 15% dei maschi.

Rivoluzione digitale e impatto sociale - Indagando il grado consapevolezza e la percezione degli
studenti su tematiche di grande portata sociale, si scopre che solo il 41% degli studenti conosce il
concetto di “sharing economy”, con una conoscenza molto più ampia tra gli iscritti a scienze
economiche e ingegneria rispetto a quelli di facoltà umanistiche. Appena il 19% degli studenti conosce
il concetto di “benefits corporation” e di questi solo uno su due sa poi selezionare la corretta definizione.
Internet è giudicato uno strumento di democratizzazione, solo dal 24% degli studenti, ma la percentuale
sale al 43% per gli studenti di economia e scende al 16% per quelli di medicina.

Gli Hr Manager - Il 66% degli Hr Manager evidenzia un impatto della trasformazione digitale sulla
propria azienda nei prossimi 3 anni ben superiore a quello che si è verificato nell’ultimo triennio. In
questa transizione, il 91% si attende un incremento del contributo al cambiamento da parte della
funzione Hr. Per gestire la trasformazione digitale, è necessario avere in azienda competenze adeguate o attrarle dall'esterno. Nella ricerca di nuovi profili senior con 3/5 anni di esperienza lavorativa, le competenze
digitali sono fondamentali o molto importanti per l'81% degli Hr Manager, mentre quelle imprenditoriali
sono valutate meno strategiche, con quasi la metà degli intervistati che le ritiene non importanti.
È fondamentale però anche mappare e monitorare il livello di diffusione delle competenze digitali e
imprenditoriali fra i dipendenti già presenti in azienda e su questo aspetto la situazione appare critica:
solo il 20% degli Hr Manager ha realizzato una mappa delle competenze digitali/imprenditoriali per i
ruoli manageriali (la percentuale sale leggermente nel caso di neolaureati, 23%, e per i ruoli specialistici
digitali, 34%). Anche sulla formazione, però, emerge un notevole ritardo. Escludendo i ruoli specialistici digitali, poco più del 30% degli Hr Manager ha già realizzato un piano formativo ad hoc. Il resto del campione ha pensato di inserire nel piano formativo azioni per le competenze digitali o non ha alcuna azione specifica. Per le competenze imprenditoriali, la formazione è prevista in particolare per i ruoli
manageriali/specialistici (su cui circa un terzo degli Hr Manager non ha un piano formativo), ma solo il
15% ha programmi formativi per altri ruoli e per neoassunti. Le principali azioni attivate per sviluppare le competenze digitali o imprenditoriali nelle aziende italiane (nel 53% dei casi) sono iniziative di sensibilizzazione tramite intranet o campagne di comunicazione, corsi di formazione spot (51%), workshop di innovazione (49%). In minor misura sono attivati scouting di Digital Champions/Intrapreneurs (20%) o percorsi formativi strutturati (20%).

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