mercoledì 14 febbraio 2018
Dopo il picco dell'aprile 2013, il numero di disoccupati è calato di circa 8,6 milioni ed è rimasto al di sotto dei 18 milioni nel dicembre 2017, il livello più basso registrato dal novembre 2008
Aumenta il tasso di occupazione
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Il tasso di occupazione nell'Ue per la fascia d'età 20-64 anni è aumentato costantemente nel corso degli ultimi tre anni, attestandosi al 72,3% nel terzo trimestre del 2017: si tratta del tasso più alto mai registrato. Permangono tuttavia grandi disparità tra gli Stati membri. I tassi di occupazione nazionali variano dal 58% della Grecia all'82% della Svezia. Dalla relazione emerge inoltre che la disoccupazione nell'Ue si sta avvicinando a ritmo costante ai livelli precedenti alla crisi.

Dopo il picco registrato nell'aprile 2013, il numero di disoccupati è calato di circa 8,6 milioni ed è rimasto al di sotto dei 18 milioni nel dicembre 2017, il livello più basso registrato dal novembre 2008. Dalla relazione trimestrale emergono ulteriori dati relativi al mercato del lavoro che confermano il miglioramento dello stato di salute dell'economia nell'Ue: la produttività del lavoro
nell'Ue è aumentata dello 0,8% rispetto al terzo trimestre del 2016. La più forte crescita si è registrata in Lettonia, Lituania, Polonia e Romania (del 3% o superiore rispetto all'anno precedente); la situazione finanziaria delle famiglie dell'Ue ha continuato a migliorare con un tasso di crescita di circa l'1,5% rispetto all'anno precedente, dovuto principalmente a un aumento del reddito da lavoro.

In quasi tutti gli Stati membri si è registrato un aumento del reddito famigliare nell'anno che precede la prima metà del 2017. Ciononostante, in numerosi Paesi, come Croazia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna e Paesi Bassi, il reddito disponibile lordo delle famiglie si è attestato ancora a un livello inferiore a quello del 2008; la domanda di lavoro e il deficit di manodopera hanno continuato ad aumentare.

Nel terzo trimestre del 2017 il tasso generale dei posti di lavoro vacanti nell'Ue ha raggiunto il 2% ed è stato superiore nel settore dei servizi rispetto a quello dell'industria e delle costruzioni. Il deficit di manodopera è aumentato, e le assunzioni si sono riprese (crescita del 3,7% nell'anno precedente al secondo trimestre del 2017). L'indice di cessazione dei rapporti di lavoro è calato fino a raggiungere livelli ben al di sotto di quelli precedenti alla crisi, mentre l'indice degli avviamenti al lavoro ha registrato
un'accelerazione della ripresa negli ultimi trimestri e si è avvicinato al suo valore precedente alla crisi.

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