lunedì 20 novembre 2017
Con una formazione mirata in marketing, arredo d’interni e fotografia si diventa professionisti che preparano le abitazioni per la vendita. Scuole e corsi riconosciuti a Milano, Roma e Bologna
Come diventare home stager
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Negli Stati Uniti rivolgersi a loro è la prassi quando si mette in vendita una casa, in Italia la loro affermazione è recente, anche se sempre più proprietari e agenzie stanno scoprendo quanto sia prezioso il loro intervento. Sono gli home stager, i professionisti della valorizzazione immobiliare: con pochi tocchi, tutti temporanei, sono capaci di cambiare volto a un’abitazione per farla spiccare tra mille annunci e realizzare una vendita veloce e redditizia. «Gli home stager sono sempre più ricercati perché offrono un servizio che fa la differenza in un mercato immobiliare ancora fermo. L’offerta è di gran lunga superiore alla domanda e per vendere bene è necessario “qualcosa in più”, cioè presentare l’abitazione in modo professionale. In questo scenario per gli home stager le opportunità di business sono sempre più numerose», spiegano Fosca de Luca e Michela Galletti, presidente e vicepresidente di Home Staging Lovers, l’associazione che riunisce un centinaio di professionisti italiani.

Che cosa fa esattamente l’home stager? Il suo ruolo è “mettere in scena” la casa per attirare i potenziali compratori. Interviene su abitazioni vuote o arredate e le sistema in modo mirato per la vendita. Fa solo interventi temporanei e porta arredi (se la casa è vuota) e complementi di sua proprietà nelle abitazioni su cui lavora. Il suo servizio comprende anche un book fotografico. «Quindi non è un mestiere che si improvvisa – avvertono de Luca e Galletti –. In questa attività bisogna investire in un minimo di magazzino, da gestire in modo accorto, specialmente quando i lavori cominciano a essere numerosi. Inoltre molti home stager curano personalmente le foto, che devono essere di qualità professionale».

Le competenze richieste sono molto specifiche: marketing immobiliare, interior design, fotografia. La formazione è fondamentale e continua. «Molti dei nostri associati provengono dal settore immobiliare, dall’edilizia o hanno studiato architettura e interior design, ma in realtà si può diventare home stager da zero perché questo lavoro è qualcosa di nuovo e diverso e bisogna comunque seguire dei corsi molto mirati», continuano ancora i rappresentanti dell’associazione, che garantisce ai propri iscritti un percorso professionalizzante in scuole riconosciute e Milano, Roma e Bologna. Si parte con corsi base e poi si frequentano moduli specifici, per acquisire competenze nei campi in cui si è meno esperti e per essere aggiornati.

Quindi opportunità a tutti coloro che vogliono fare della passione per la casa e il design un vero lavoro, al passo con i tempi. Soprattutto le donne: «La stragrande maggioranza dei nostri associati è donna –affermano Fosca de Luca e Michela Galletti–. Anche perché questo è un lavoro autonomo, molto flessibile, che permette di ritagliarsi spazi per la famiglia e mettere a frutto la propria creatività. Alcune cominciano a piccoli passi, per reinventarsi o dotarsi di una nuova specializzazione, ma abbiamo anche giovani socie che puntano da subito su questa carriera. Quando ci si costruisce un buon giro e si creano relazioni soprattutto con le agenzie immobiliari, diventa un’occupazione a tempo pieno».

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