mercoledì 29 ottobre 2014
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I collaboratori continuano a diminuire, diventano più "vecchi", guadagnano meno al netto e in pochi potranno avere accesso al nuovo sussidio di disoccupazione.È il nuovo ritratto della precarietà che emerge dall’analisi dei dati sulla gestione separata dell’Inps dell’Osservatorio dei lavori dell’Associazione XX maggio, diretto dal professor Patrizio Di Nicola. In un anno, infatti, i parasubordinati sono calati dell’11,7% (meno 166mila) e i collaboratori a progetto in 5 anni sono diminuiti di ben 322mila unità sia per la crisi sia per le restrizioni imposte dalla riforma Fornero. Lavoratori che non sono passati a tempo indeterminato ma a Partita Iva o sono disoccupati.Interessante notare come il calo abbia colpito in particolare i giovani. La metà dei parasubordinati ha tra 30 e 49 anni, un terzo oltre 50 anni. Rispetto ai compensi, parasubordinati e Partite Iva appaiono fortemente penalizzati rispetto ai lavoratori dipendenti. Su un compenso medio di 18.640 euro lordi, ai dipendenti ne rimangono netti 15.398 (1.283 al mese), mentre ai parasubordinati solo 8.679 netti (723 al mese). Perciò l’associazione chiede di fermare gli aumenti dell’aliquota contributiva.Quanto infine agli ammortizzatori sociali, a beneficiare della nuova Aspi sarebbero solo 267mila collaboratori a progetto e 46mila coordinati e continuativi.
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