giovedì 19 gennaio 2012
​È quanto afferma la Coldiretti sulla base dei risultati della prima relazione sulla contraffazione e pirateria nell'agroalimentare elaborata dalla Commissione parlamentare di inchiesta.
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​Dopo il contrasto all'evasione fiscale prende il via la lotta alla contraffazione dalla quale possono venire fino a 300mila nuovi posti di lavoro con il fatturato del falso made in Italy che solo nell'agroalimentare ha raggiunto i 60 miliardi di euro. È quanto afferma la Coldiretti sulla base dei risultati della prima relazione sulla contraffazione e pirateria nell'agroalimentare elaborata dalla Commissione parlamentare di inchiesta che è stata oggetto di un incontro con, tra gli altri, il ministro per le Politiche agricole Mario Catania, il procuratore antimafia Pietro Grasso e il presidente della Coldiretti Sergio Marini.«Il fatto che per effetto della falsificazione vengano sottratti all'agroalimentare nazionale ben 164 milioni di euro al giorno dimostra che come, il contrasto all'evasione fiscale, la lotta alla contraffazione e alla pirateria rappresentano per le istituzioni un'area di intervento prioritaria per recuperare risorse economiche utili al Paese e generare occupazione», ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini.La lotta alla contraffazione alimentare è considerata prioritaria dalla maggioranza dei cittadini anche rispetto ad altri settori come il tessile: le frodi a tavola sono le più temute da sei italiani su dieci secondo una indagine Coldiretti/Swg. Ai rischi per la salute si sommano i danni di immagine provocati al made in Italy che nell'alimentare è il più copiato a livello internazionale per i grandi risultati raggiunti sul piano della qualità.
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