giovedì 24 marzo 2016
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La società immobiliare di Catella sbarcherà a Piazza Affari il 5 aprile MILANO La decisione di quotarsi, rimandata da mesi «a causa della volatilità dei mercati», presa nella notte tra martedì e mercoledì della scorsa settimana, e poi l’inizio del road show poco dopo, il 18 marzo, partendo da New York. Coima res, la siiq (società d’investimento immobiliare) fondata da Manfredi Catella fino al primo aprile è impegnata nell’Ipo che precede il debutto a Piazza Affari, previsto per il prossimo 5 aprile. Sul mercato finiranno 30 milioni di azioni, destinate al 90% agli istituzionali, sottoscrivibili al prezzo fisso di 10 euro l’una. Dal collocamento dovrebbero arrivare tra i 300 e i 600 milioni di euro, che si vanno a dommare ai 145 milioni anticipati dal fondo sovrano del Qatar, che ha conferito alla società le 96 filiali di Deutsche Bank e al quale sono destinate 14,45 milioni di azioni in aggiunta all’offerta globale. Inoltre, del portafoglio iniziale farà parte anche il Vo- dafone Village di Milano, per il quale era stato sottoscritto un contratto preliminare – in vista della quotazione – per 200 milioni di euro. Ma quello dell’Ipo è solo il primo passo. Coima punta nei prossimi 3-5 anni ad acquisire dimensioni comparabili alle altre siiq a livello europeo. E non solo: «Il nostro obiettivo è quello di distribuire un dividendo del 4-5% a stabilizzazione della siiq», spiega l’Ad Catella. Il programma di investimento procederà in due direzioni: la prima con un orizzonte di 6-8 mesi «per il quale si conta di arrivare a investire 350-500 milioni di euro a fronte di un perimetro analizzato di 1 miliardo di euro», la seconda più a lungo termine (12-18 mesi) e la cui dimensione sarà «un multiplo del primo». Gli investimenti per il 60-70% saranno in immobili che producano rendimento da canoni di locazione, mentre il restante 30/40% è destinato «a immobili che non vogliamo necessariamente tenere per un lungo periodo, coi quali si potrà fare trading». A garanzia della trasparenza, Catella precisa che il consiglio di amministrazione di Coima è costituito da sei consiglieri indipendenti su nove di cui è composto, e che, in qualità di amministratore delegato «ho deleghe per 20 milioni di euro, tutte le operazioni passeranno dal cda». Dopo aver elogiato le decisioni della Bce sul fronte tassi e la strada delle riforme strutturali che il governo italiano ha intrapreso, Catella definisce la decisione di quotarsi «un atto di coraggio e responsabilità nei confronti del Paese», necessario per far ripartire un mercato dalle grandi potenzialità, in cui a fare la propria parte non devono essere solo le istituzioni, ma anche il settore privato. Fino a ora il road show ha catturato le attenzioni di investitori internazionali interessati, provenienti «a sorpresa» anche dagli Stati Uniti: «Ci piacerebbe molto che gli italiani scendessero in campo con una presenza istituzionale – dice Catella – perché siamo una società aperta a capitali internazionali, ma anche a investitori italiani». © RIPRODUZIONE RISERVATA L’imprenditore Manfredi Catella
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