giovedì 13 giugno 2013
​Chiesto un impegno congiunto con il mondo dell’impresa e dell’istruzione a favore della ripresa del mercato del lavoro in Europa. Cresce di migliaia in migliaia la domanda di posti di lavoro nel settore Ict ma c’è mancanza di offerta: è urgente una revisione del sistema formativo.
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Competere.EU, il nuovo think thank nato con la mission di elaborare e implementare politiche e pratiche per lo sviluppo sostenibile, lancia la Coalizione tra Governi, Imprenditoria e Università per la crescita dell’occupazione e l’innovazione della formazione.La Coalizione vuole essere aperta a tutti gli operatori dell'industria e imprenditoria, delle professioni, della scuola e delle università che vogliono contribuire a migliorare i livelli di occupazione e la qualità della formazione. L'obiettivo è quello di elaborare le politiche necessarie a traghettare nel più breve tempo possibile l'Italia e l’Europa tra le regioni leader nell'innovazione.  “Il modello attuale – dichiara il presidente Pietro Paganini, docente di Business Administration alla John Cabot University – non è più sostenibile. O facciamo innovazione o ci prepariamo ad abbandonare i livelli di benessere raggiunti. La coalizione vuole impegnarsi ad indirizzare l'occupazione verso le nuove mansioni che richiedono le così dette competenze STEM – Scienza, tecnologia, ingegneria e matematica – e grande capacità imprenditoriale e creativa.

Ai ministri del lavoro di Italia, Francia, Germania e Spagna che si riuniscono domani a Roma chiediamo di impegnarsi per ridurre il peso fiscale sul lavoro per dare ossigeno alle imprese, snellire l'insieme legale e contrattuale che norma il mercato in modo da favorire assunzioni e circolazione di personale qualificato, inclusi anche cittadini extra UE. Per questo chiediamo anche di rivedere le politiche sull'immigrazione in modo da favorire l'ingresso di personale qualificato extra UE, esattamente come stanno facendo negli Stati Uniti”.

“Ai ministri – prosegue il segretario generale Roberto Race, consulente in comunicazione strategica – poniamo anche una domanda: come è possibile che ci siano migliaia di posti vacanti nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione o STEM? Significa che i giovani a spasso non sono sufficientemente qualificati? Chiediamo quindi ai Governi di aiutarci ad individuare quelle che saranno le mansioni del futuro, in modo da meglio indirizzare i giovani durante la fase di formazione ma anche favorire la formazione on site per la riconversione delle competenze. E' perfettamente inutile occupare mansioni che sono destinate a morire. I dati Eurostat e Cedefop dimostrano chiaramente dove il mercato del lavoro si sta indirizzando. Competere.EU raccoglie e analizza costantemente i dati sulle mansioni del futuro, una parte sarà presentata già nei prossimi giorni”.“E' evidente – concludono Paganini e Race – che la formazione, soprattutto quella universitaria, non può essere esclusa dal pacchetto di riforme che la UE, ma in particolare l'Italia, vuole introdurre. L'università così come è non sembra formare personale qualificato. Proponiamo di rivedere metodi e contenuti come stanno facendo altri paesi. Occorre poi ripensare il sistema dei finanziamenti, non solo su come ripartirli, ma su dove trovarli. E' urgente uno sforzo privato e pubblico per trovare i capitali necessari. Oggi non sembrano esserci, qualcosa va tagliato. Altrimenti si devono rivedere le rette e convincere i cittadini che la formazione è un investimento. L'illusione di studiare gratuitamente ha le gambe corte e crea inutili speranze”.
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