martedì 15 giugno 2021
Sono cresciuti dello 0,4% rispetto al mese precedente
Un falegname all'opera

Un falegname all'opera - Archivio

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Ad aprile l'occupazione nell'artigianato e nelle piccole imprese è cresciuta dello 0,4% rispetto al mese precedente. «Un dato estremamente confortante, in linea con l'andamento nazionale dell'occupazione e con i numeri relativi alla nati-mortalità delle imprese che, per quanto riguarda l'artigianato, registra un +0,2% sull'anno scorso, il primo incremento dopo oltre dieci anni di continui assottigliamenti di questa platea d'imprese». Lo rileva l'Osservatorio lavoro Cna, curato dal Centro studi della confederazione, che analizza a cadenza mensile le tendenze dell'occupazione nelle imprese artigiane, micro e piccole fin dal 2014, all'inizio della stagione di riforme che ha profondamente modificato il mercato del lavoro italiano.

Per quanto riguarda i dati tendenziali, va osservato che ad aprile 2020 l'economia ha subito un tracollo storico e di conseguenza ogni dato economico relativo a tale mese va preso, come si dice, con le pinze. Premesso questo, tra aprile 2020 e aprile 2021 l'occupazione è cresciuta dell'1,9%. Le assunzioni, che hanno registrato un crollo dell'81% ad aprile 2020, sono salite in 12 mesi del 287,5%, mentre le cessazioni, "congelate" proprio a partire dall'aprile 2020, segnano un primo aumento tendenziale annuo (+42,4%) dopo un anno trascorso con il segno negativo.

Che cosa ci si può attendere, ora, dal mercato del lavoro italiano con riguardo alle piccole imprese? Il prosieguo della campagna vaccinale e il previsto passaggio in "zona bianca" di tutta Italia «sono fattori sulla carta in grado di rafforzare ulteriormente le attuali tendenze, perlomeno nel breve termine"», si afferma. «Il venir meno delle restrizioni negli spostamenti e l'incalzare della stagione estiva, dovrebbero a loro volta imprimere una forte spinta ai consumi consentendo alle imprese di confermare gli attuali posti di lavoro (salvaguardati finora dagli ammortizzatori sociali) e magari anche di procedere a nuove assunzioni, per lo più stagionali. Un quadro che dovrebbe consentire di affrontare con maggiore ottimismo la fine del
divieto di licenziamento».

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