martedì 13 luglio 2010
Il sindacato guarda alla "Fase due" della riforma del modello contrattuale spostare il peso della contrattazione dal livello nazionale a quello decentrato. Queso il filo rosso che legherà i lavori degli Stati generali convocati domani e venerdì prossimo.
- Sommerso, l'Inps recupera 2,6 miliardi di euro
- L'inflazione rallenta e si ferma all'1,3%
COMMENTA E CONDIVIDI
La Cisl guarda alla "Fase due" della riforma del modello contrattuale, che dovrebbe spostare il peso della contrattazione dal livello nazionale a quello decentrato, e si prepara ad un nuovo "sindacalismo territoriale". Sarà questo il file rouge che legherà i lavori degli Stati generali convocati domani e venerdì prossimo a Roma. Oltre mille i delegati attesi per una due giorni con cui dare forma, anche alla luce di un prossimo federalismo fiscale, ad una nuova "generazione di sindacalisti" in grado di dialogare su un doppio tavolo, da una parte l'azienda e dall'altra l'ente locale, per incrementare allo stesso tempo salari e sviluppo economico.«Le riforme del fisco "centrale" e delle politiche sociali non possono prescindere da una efficace azione locale che parta dal territorio e che si sviluppi, tramite i processi di concertazione locale, con Regioni e Comuni e i processi di contrattazione aziendale o territoriale», si legge nel documento sindacale che avvierà i lavori dopo l'intervento del leader, Raffaele Bonanni. Concertazione locale e contrattazione aziendale perciò, come la faccia di una stessa medaglia perchè le «politiche contrattuali, sociali e fiscali diventano fattori rilevanti rispetto all'azione sindacale per migliorare le condizioni di vita», che rende necessario, per la Cisl, mettere a punto la macchina organizzativa per puntare a rafforzare le "prime linee" del sindacato. Fari puntati dunque soprattutto sull'attività di formazione sindacale. Un'urgenza accelerata dal federalismo fiscale che cambierebbe anche i modelli tradizionali di confronto. «La stessa attuazione del federalismo fiscale determinerà un ruolo sempre maggiore del livellodecentrato, con amministratori locali e organizzazioni sindacali che dovranno assumersi la responsabilità di adottare soluzioni capaci di portare a sintesi esigenze espresse da comunità sempre più diverse, nelle aspettative e nelle richieste. Sicuramente il decentramento e la maggiore autonomia tributaria locale esaltano il ruolo del sindacato territoriale che, contemporaneamente, è chiamato a svolgere un ruolo di primo piano a favore dell'intera comunità locale».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: