mercoledì 4 luglio 2018
Il designer americano e la sua visione della mobilità futura: «Le vetture stanno ferme per il 90% della loro vita, occorre progettarle in funzione del 10% del tempo in cui viaggiano»
Chris Bangle con Reds, la sua ultima creazione

Chris Bangle con Reds, la sua ultima creazione

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Ossessione per la ricerca della forma perfetta, linee scolpite e massima attenzione a qualsiasi dettaglio stilistico. Sembra essere questa la direzione presa dalla quasi totalità delle case automobilistiche che, ormai da qualche anno, offre prodotti con superfici sempre più curate e altamente tecnologici a prescindere dal segmento di appartenenza. La parola d’ordine "la forma segue la funzione" viene ripetuta come un mantra ma, se osserviamo le vetture presenti nelle nostre città, viene spontaneo chiedersi quale sia la funzione reale di una citycar, con una percorrenza media giornaliera al di sotto dei 30 km e che difficilmente supererà i 100 km/h di velocità.

Chris Bangle ha provato a rispondere a questa domanda con Reds, citycar anticonvenzionale presentata all’ultimo salone di Los Angeles. «Le statistiche parlano chiaro. Se una vettura rimane ferma parcheggiata per il 90% del suo tempo, perché non progettare un mezzo che sia interamente dedicato al rimanente 10%?», ha detto il designer americano sorridendo durante un incontro con gli studenti dello IAAD in occasione del Salone dell’Auto di Torino. Dimentichiamoci aerodinamica e prestazioni, questa tipologia di vettura nasce con una vocazione specifica: offrire confort e praticità agli occupanti.

Ecco perché, secondo Bangle, questa sarebbe sia l’auto del presente sia quella del futuro, perché segue in tutto e per tutto le esigenze di chi la compra. «Non è per voi ma è su di voi. Reds parla della vita quotidiana delle persone. Su quante automobili circolanti oggi noi possiamo, con le portiere chiuse, girare i sedili di 180 gradi per mettere, ad esempio, nostro figlio nel seggiolino? Credo nessuna»". La citycar del futuro è quella che non segue regole prestazionali inutili, perché la sua funzione è quella di trasportare quotidianamente da un punto a un altro i suoi passeggeri in totale confort. L’idea di fondo la si intuisce anche osservano i particolari di Reds. Ad esempio, quando è parcheggiata, il piantone dello sterzo si può muovere in avanti contro il parabrezza, una mossa che fa guadagnare ulteriori centimetri di spazio interno.

La forma, in effetti, è perfettamente squadrata con il parabrezza retroverso e le portiere verticali. «Reds non è piena di oggetti da usare, ma è piena di spazio da sfruttare per gli oggetti che parlano del proprietario». Il compito di un designer è quello di disegnare un oggetto per una determinata funzione, qualsiasi essa sia. «Che sia un’automobile, una barca, una casa o semplicemente una matita, dobbiamo sempre chiederci perché lo stiamo disegnando». Solo seguendo questo principio si può essere buoni designer, poco cambia che si parli di presente o di futuro, di guida tradizionale o autonoma. E, a proposito di guida autonoma, «dobbiamo fare i conti con quello che porterà, perché prendere la patente potrebbe diventare inutile. Siamo però proprio sicuri che le vecchie generazioni vorranno smettere di guidare?».

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