mercoledì 23 novembre 2016
Nei primi nove mesi del 2016 sono state registrate 926mila assunzioni a tempo indeterminato (-32% sullo stesso periodo 2015) mentre sono aumentate quelle a termine (-3,4%)
Cgil: occupazione stabile "dopata" dagli sgravi
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La crescita dell'occupazione stabile nel 2015 è stata "dopata" dagli sgravi contributivi totali sulla previdenza e i dati del 2016 con il taglio degli incentivi lo dimostrano con il calo consistente delle assunzioni a tempo indeterminato e la ripresa dei contratti a termine. Lo sottolinea la Cgil con una ricerca della Fondazione di Vittorio che elabora i dati dell'Osservatorio sul precariato Inps sui
primi nove mesi dell'anno secondo i quali le assunzioni a tempo indeterminato diminuiscono del 32% mentre quelle a termine
aumentano del 3,4% sullo stesso periodo del 2015. In pratica, segnala la Cgil, il 75% delle assunzioni nell'anno, comprese
quelle stagionali anche se in arretramento, ha un termine.

Nei primi nove mesi del 2016 - sottolinea la Cgil - sono state registrate 926mila assunzioni a tempo indeterminato (-32%
sullo stesso periodo 2015) mentre sono aumentate le assunzioni a termine (-3,4%, a 2,7 milioni). Le assunzioni stagionali diminuiscono del 7% a 469mila tornando sui livelli del 2014, mentre continua a crescere in modo sostenuto la vendita dei buoni lavoro.

«Il saldo occupazionale complessivo (attivazioni/cessazioni) del tempo indeterminato (incluse le trasformazioni) - prosegue
lo studio Cgil - resta attivo (+47mila) anche se drasticamente ridotto rispetto al 2015 (+519mila) e inferiore anche al dato 2014 (104mila). Il dato dimostra "in maniera evidente" che la crescita dello scorso anno era quasi esclusivamente legata agli
incentivi 2015». Se poi si guarda il saldo tra assunzioni e cessazioni mettendolo in relazione anche ai flussi in uscita, tra i quali i pensionamenti, il vantaggio si riduce ancora.

Nei primi nove mesi 2016 sono state liquidate (prendendo in esame i dati per vecchiaia, anzianità e invalidità del Fondo lavoratori
dipendenti ed escludendo i superstiti) circa 97mila pensioni, contro le 137mila del corrispondente periodo del 2015 (-39.500).

«Con lo stesso dato di pensionamenti del 2015 - sottolinea il sindacato - il saldo occupazionale del tempo indeterminato per
l'anno in corso risulterebbe positivo di solo 8mila unità».

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