venerdì 13 gennaio 2012
L'apertura dei mercati delle assicurazioni sui mezzi di trasporto, dei carburanti, del gas, dei trasporti ferroviari ed urbani e dei servizi finanziari non ha portato nessun vantaggio economico ai consumatori italiani. È quanto sottolinea in una nota la Cgia di Mestre.
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Le liberalizzazioni "all'italiana" sono costate alle famiglie quasi 110 mld di euro (precisamente 109,6 mld di euro) e l'apertura dei mercati delle assicurazioni sui mezzi di trasporto, dei carburanti, del gas, dei trasporti ferroviari ed urbani e dei servizi finanziari non ha portato nessun vantaggio economico ai consumatori italiani. È quanto sottolinea in una nota la Cgia di Mestre. "Solo l'apertura del mercato dell'energia elettrica ha dato risultati positivi - prosegue la nota - Purtroppo, le maggiori spese che le famiglie hanno subito sono di tutto rispetto: 286 euro all'anno che, moltiplicati per il numero degli anni trascorsi dall'avvio delle aperture dei mercati di ogni singolo settore sino al novembre 2011, hanno fatto salire l'ammontare complessivo a 4.576 euro. Se quest'ultimo importo viene moltiplicato per il numero totale delle famiglie italiane, l'aggravio economico complessivo è stato pari a quasi 110 mld di euro"."Da questa analisi - commenta Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre - emerge in maniera molto evidente che in Italia le liberalizzazioni, nella stragrande maggioranza dei casi, non hanno funzionato. I prezzi o le tariffe sono cresciuti con buona pace di chi sosteneva che un mercato più concorrenziale avrebbe favorito il consumatore finale. Purtroppo, in molti settori si è passati da una situazione di monopolio pubblico a vere e proprie oligarchie controllate dai privati"."Tra il 1994 ed il novembre del 2011 - si legge nello studio degli artigiani di Mestre - le assicurazioni sono costate alle famiglie italiane 2.462 euro in più. Per ogni anno l'aggravio medio è stato di 154 euro. La maggiore spesa totale su tutte le famiglie, invece, è stata pari a 58,5 miliardi di euro. L'altra voce che ha inciso pesantemente sui conti delle famiglie italiane è stata quella dei servizi finanziari (costo dei conti correnti, dei bancomat, commissioni varie, etc.). Dal 1993 al novembre 2011, il costo medio supplementare a carico di ciascuna famiglia è stato pari a 921 euro. Se ogni anno ciascuna famiglia italiana ha pagato 58 euro in più, il costo complessivo aggiuntivo che le famiglie italiane hanno subito è stato di 21,9 miliardi di euro. Male anche il gas: dal 2003 al novembre 2011 il costo medio suppletivo a carico di ciascuna famiglia è stato di 901 euro. Se ogni anno ciascuna famiglia italiana ha pagato 56 euro in più, il costo complessivo sulle famiglie italiane è stato di 22,1 miliardi di euro. Solo nel settore dell'energia elettrica l'apertura alla concorrenza ha portato dei vantaggi economici alle famiglie. Nel complesso, il risparmio per i nuclei familiari è stato di 6,7 miliardi di euro".
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