mercoledì 10 gennaio 2018
Emilio Mussini, presidente del gruppo Panaria: la responsabilità sociale d'impresa si vede concretamente nei prodotti
La ceramica con l'impronta etica
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Il percorso di sviluppo, che ci ha portato oggi a essere uno dei principali gruppi internazionali nella produzione di superfici ceramiche di fascia alta e lusso, è stato possibile perché i risultati industriali ed economici sono stati sempre accompagnati da un approccio al fare impresa etico e responsabile». Così Emilio Mussini guarda alla responsabilità sociale d'impresa dalla sua carica di presidente di Panariagroup, che con 9.000 clienti e 6 stabilimenti produttivi (3 in Italia, 2 in Portogallo e 1 negli Stati Uniti), è specializzato nella produzione di grès porcellanato e grès laminato: il gruppo, quotato, si posiziona nella fascia alta e lusso del mercato attraverso otto marchi di riferimento.
Perché la responsabilità sociale d'impresa è importante per Panariagroup?
Da sempre la nostra storia è votata all'innovazione, una vocazione che va oltre alla sola innovazione di prodotto e che abbraccia l'intero agire dell'impresa all'interno della società. Crediamo fortemente in un approccio etico, che va ad allinearsi alle esigenze, manifestate oggi in maniera sempre più evidente, dai consumatori in tutto il mondo e in tutti i settori. A certificazione di questo percorso e come ulteriore stimolo di sviluppo futuro, abbiamo presentato il primo Bilancio di sostenibilità per il 2016, in anticipo di un anno rispetto a quanto previsto dalle direttive europee in materia di rendicontazione non finanziaria. Il Bilancio di Sostenibilità, redatto in conformità ai GRI Standards pubblicati dal Global Reporting Initiative (GRI) nel 2016, fa di Panariagroup la prima società nel settore di riferimento e una delle prime società in Italia ad avere uno strumento in linea con i nuovi e più accreditati standard internazionali di rendicontazione di sostenibilità.
Come si declina la responsabilità sociale nella vostra attività economica?
Legato alla dimensione locale ma attento alle dinamiche nazionali e internazionali, il gruppo è consapevole, grazie anche allo status di società quotata, della responsabilità economica nei confronti di tutti gli stakeholder ed è costantemente impegnato nel rafforzare la sua solidità patrimoniale e finanziaria. Panariagroup ha chiuso il 2016 con 11,2 milioni di euro di utile netto e 377 milioni di euro di fatturato, con una marginalità in costante crescita negli ultimi 4 anni. Nel solo 2016 il volume complessivo di investimenti è stato di 38,1 milioni di euro.
Quali sono i vostri impegni nei confronti della sostenibilità ambientale?
L'innovazione tecnologica rappresenta la chiave strategica per raggiungere nuovi traguardi nella produzione ceramica e nel rispetto per l'ambiente. Uno spirito pioneristico che ha portato il gruppo a compiere scelte industriali improntate a un approccio sostenibile. Siamo stati il primo gruppo ceramico a investire sul grès porcellanato laminato, vero e proprio manifesto di un'innovazione di prodotto votata alla sostenibilità, e oggi possiamo vantare il più alto volume di vendite di materiali ultrasottili generato nel mondo. Queste grandi lastre ultrasottili, non solo hanno rivoluzionato il modo di concepire la piastrella e hanno aperto il suo utilizzo a modalità di impiego impensabili fino a pochi anni fa, ma hanno anche ridotto drasticamente l'impatto ambientale dei prodotti, grazie a un minore impiego di materie prime e di risorse produttive in genere e una straordinaria riduzione delle emissioni di CO2.
Qual è il vostro impegno in tema di lavoro e di formazione dei dipendenti?
L'impegno quotidiano nel mettere sempre la persona e la qualità della vita al centro dell'attenzione è uno dei valori fondanti dell'azienda, in termini di massimo rispetto nei confronti delle persone che lavorano all'interno del gruppo. Nel 2016 Panariagroup ha impiegato 1.666 dipendenti, in crescita del 5% rispetto all'anno precedente. Il gruppo si è sempre impegnato sino ad oggi a mantenere stabile il livello occupazionale, impiegando quasi esclusivamente personale a tempo indeterminato (97%) e investe nella formazione continua dei dipendenti.

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