venerdì 11 ottobre 2013
Il 90,4% degli under 30 usa internet e si informa attraverso Facebook (il 71%), Google (65,2%) e YouTube (52,7%). I giornali sono un pilastro fondamentale per gli adulti. Televisione e radio restano i media più amati dagli italiani.
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Un’Italia spaccata in due. Da una parte gli under 30, cioè i giovani, sempre più connessi alla Rete e ai social network (anche per informarsi), soprattutto attraverso agli smartphone. Dall’altra gli adulti che continuano a fare fatica a stare al passo con le nuove tecnologie e quindi continuano a preferire media più tradizionali come i giornali stampati su carta. A mettere d’accordo entrambi sono la televisione e la radio. È quanto emerge dall'11° Rapporto rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione.
Il 90,4% dei giovani si connette a internet
Il 90,4% dei giovani si connette a internet, l'84,4% tutti i giorni, il 73,9% per almeno un'ora al giorno, il 46,7% con il wifi. Per informarsi usano Facebook (il 71%), Google (65,2%) e YouTube (52,7%). Il 66,1% ha uno smartphone e il 60,9% scarica le app sul telefono o tablet
Incolmabili le distanze tra giovani e anzianiEnormi restano le distanze tra i consumi mediatici dei giovani e quelli degli anziani, con i primi saldamente posizionati sulla linea di frontiera dei new media e i secondi distaccati, in termini di quote di utenza, di decine di punti percentuali. Tra i giovani la quota di utenti della rete arriva al 90,4%, mentre è ferma al 21,1% tra gli anziani; il 75,6% dei primi è iscritto a Facebook, contro appena il 9,2% dei secondi; il 66,1% degli under 30 usa telefoni smartphone, ma lo fa solo il 6,8% degli over 65; i giovani che guardano la web tv (il 49,4%) sono diciotto volte di più degli anziani (il 2,7%); il 32,5% dei primi ascolta la radio attraverso il cellulare, contro solo l'1,7% dei secondi; e mentre il 20,6% dei giovani ha già un tablet, solo il 2,3% degli anziani lo usa. Caso opposto è quello dei quotidiani, per i quali l'utenza giovanile (22,9%) è ampiamente inferiore a quella degli ultrasessantacinquenni (52,3%).
Televisione e radio restano le regine
Quasi tutti gli italiani guardano la televisione (il 97,4%), con un rafforzamento però del pubblico delle nuove televisioni: +8,7% di utenza complessiva per le tv satellitari rispetto al 2012, +3,1% la web tv, +4,3% la mobile tv. E questi dati sono ancora più elevati tra i giovani: il 49,4% degli under 30 segue la web tv e l'8,3% la mobile tv. Anche per la radio si conferma una larghissima diffusione di massa (l'utenza complessiva corrisponde all'82,9% degli italiani), nonostante la riduzione dell'uso dell'autoradio dipendente dalla diminuzione del traffico automobilistico (-1,5%), mentre l'ascolto per mezzo dei telefoni cellulari risulta in forte crescita (+5,4%).
Aumenta l’uso dei cellulari
L'uso dei cellulari continua ad aumentare (+4,5%), soprattutto grazie agli smartphone sempre connessi in rete (+12,2% in un solo anno), la cui utenza è ormai arrivata al 39,9% degli italiani (e la percentuale sale al 66,1% tra gli under 30). Solo il 2,7% degli italiani utilizza l'e-reader, ma l'utenza del tablet è quasi raddoppiata in un anno, passando dal 7,8% al 13,9% della popolazione (e la percentuale arriva in questo caso al 20,6% tra i giovani.
Social networK. Facebook batte Twitter 4 a 1
Su Internet il 63,5% degli italiani, crescono ancora i social network. Gli utenti di internet, dopo il rapido incremento registrato negli ultimi anni, si assestano al 63,5% della popolazione (+1,4% rispetto a un anno fa). La percentuale sale nettamente nel caso dei giovani (90,4%), delle persone più istruite, diplomate o laureate (84,3%), e dei residenti nelle grandi città, con più di 500mila abitanti (83,5%). L'adsl è il tipo di connessione a internet al momento più diffuso: la utilizza il 62,9% degli internauti. Il wifi cresce notevolmente (40,9%, tra i giovani il 46,7%) e la connessione mobile ha ormai raggiunto una quota significativa (23,5%). Non si arresta l'espansione dei social network. È iscritto a Facebook il 69,8% delle persone che hanno accesso a internet (erano il 63,5% lo scorso anno), che corrispondono al 44,3% dell'intera popolazione e al 75,6% dei giovani. YouTube arriva al 61% di utilizzatori (pari al 38,7% della popolazione complessiva e al 68,2% dei giovani). E il 15,2% degli internauti (pari al 9,6% degli italiani) usa Twitter.
Giornali in affanno, libri in (piccola) ripresa
Nel 2013 i quotidiani registrano un calo di lettori del 2% (l'utenza complessiva si ferma al 43,5% degli italiani), -4,6% la free press (21,1% di lettori), -1,3% i settimanali (26,2%), stabili i mensili (19,4%). Stazionari anche i quotidiani online (+0,5%), in crescita gli altri portali web di informazione, che contano l'1,3% di lettori in più rispetto allo scorso anno, attestandosi a un'utenza complessiva del 34,3%. Buone notizie dal mondo dei libri, dopo la grave flessione dello scorso anno: +2,4% di lettori, benché gli italiani che hanno letto almeno un libro nell'ultimo anno sono solo il 52,1% del totale. Gli e-book arrivano a un'utenza del 5,2% (+2,5%).
La personalizzazione dei palinsesti informativi
Per informarsi, lo strumento condiviso da quasi tutti è il telegiornale: vi ricorre l'86,4% degli italiani (che erano già l'80,9% nel 2011), mentre calano sia i periodici (settimanali e mensili scendono dal 46,5% del 2011 al 29,6% del 2013), sia i quotidiani (quelli gratuiti hanno perso 16,6 punti percentuali in due anni, quelli a pagamento l'8,5%). A crescere nettamente sono invece i motori di ricerca su internet come Google (arrivati al 46,4% di utenza per informarsi nel 2013), Facebook (37,6%), le tv all news (35,3%) e YouTube (25,9%). Le app informative sugli smartphone praticamente raddoppiano, attestandosi al 14,4% di utenza, e Twitter passa dal 2,5% al 6,3%. Ma per i giovani under 30 il dato riferito ai telegiornali (75%) è ormai molto vicino a quello di Facebook (71%), Google (65,2%) e YouTube (52,7%).
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