martedì 18 luglio 2017
La disoccupazione viene indicata come la più grave delle ingiustizie sociali (30,1% delle risposte), superiore ai divari di reddito (24,5%), di accesso alla casa (18,3%)
Il lavoro ancora al centro per i giovani
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Il lavoro ancora al centro dell'interesse dei giovani, molto più inclini a un impegno delle istituzioni affinché venga garantito, che non a un reddito di cittadinanza. È quanto emerge dall'indagine Lavoro consapevole del Censis, in collaborazione con Jobsinaction, Assolavoro, l'Associazione Nazionale delle Agenzie per il Lavoro. Secondo il rapporto, il lavoro rimane saldamente al centro dell'interesse dei giovani, sfatando così alcune interpretazioni che ne intravedono una qualche "relativizzazione". Risultano infatti molto elevate le percentuali di coloro che dichiarano di seguire il dibattito sul tema, (88,6% del totale).

Un lavoro in linea con le aspirazioni soggettive viene messo al primo posto tra i fattori in grado di determinare la felicità individuale. Il "lavoro negato" ossia la disoccupazione protratta nel tempo, viene indicata come la più importante delle ingiustizie sociali (30,1% delle risposte), superiore per gravità ai divari di reddito (24,5%), di accesso alla casa (18,3%) e ai servizi di base come la sanità o la scuola (17,4%). Non a caso, mentre è diffusa la convinzione che le istituzioni dovrebbero mettere in campo tutte le risorse e tutta la progettualità possibile per garantire un lavoro a tutti (79,5%), l'opzione di un reddito di cittadinanza ottiene molti meno consensi (17,4%). Tuttavia, sempre secondo l'indagine, il momento della ricerca attiva di un'occupazione viene fatto coincidere con una fase depressiva della vita dei giovani o comunque di forte preoccupazione. Condivide questa tesi l'82,9% degli intervistati e il 66,2% parla addirittura di 'fine di un sognò. Pochi sono i giovani che pensano possa essere vissuta con entusiasmo per la prospettiva di un'autonomia economica dalla famiglia di origine.

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