giovedì 21 settembre 2017
Venerdì al teatro Elfo Puccini di Milano la presentazione dei progetti avviati in tre anni di bandi: dallo "scaffale relazionale" alla cura degli anziani
Bambini e mamme al lavoro per il progetto "Sbrighes!" a Tirano

Bambini e mamme al lavoro per il progetto "Sbrighes!" a Tirano

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Dall’assistenza domiciliare per gli anziani soli alla baby sitter di prossimità. Un welfare a misura di territorio che si crea dal basso in base alle esigenze reali e alla voglia di fare di chi mette a disposizione tempo e soldi. Una rete per chi si trova in difficoltà costruita in tre anni di bandi dalla Fondazione Cariplo che domani al teatro Elfo Puccini a Milano (corso Buenos Aires, 33 informazioni e iscrizioni sul sito www.fondazionecariplo.it) farà il punto sulla strada fatta e su quella ancora da fare. Si parte dai numeri che sono impressionanti: 115mila persone coinvolte, 1250 organizzazioni, 27 progetti avviati 30,4 milioni di contributi deliberati a fronte di un valore pari a 67 milioni di euro. Questo welfare gira a pieno ritmo insomma in un territorio fondamentalmente benestante (i progetti sono stati realizzati tutti in Lombardia e nelle vicine province di Novara e Verbania) dove però il tessuto sociale ha bisogno essere sostenuto. I progetti sono frutto non di una logica assistenzialistica ma di partecipazione.

«Tutte le forme di povertà si sconfiggono con l’analisi del problema e la convergenza di tutti - sottolinea Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo - : cittadini, aziende, mondo dello sport possono e devono dare una mano. Non possiamo lasciare che migliaia di bambini non abbiano cibo a sufficienza o che le famiglie non trovino risposte di fronte alla cura degli anziani, all’assistenza dei disabili, all’educazione e alla formazione dei ragazzi».

Dai tre bandi «Welfare in azione» sono emerse molte iniziative tagliate su misura per le famiglie con bambini. Come «Comunità possibile» che coinvolge 13 comuni vicini a Magenta ed ha come obiettivo mettere in contatto genitori e figli nell’ottica del mutuo aiuto. Si fa colazione la mattina a aspettando di andare a scuola e merenda nel pomeriggio e si mettono a disposizione i propri saperi: c’è la mamma inglese che legge i libri, il papà artista che fa disegnare i bambini. Nella stessa ottica il progetto «Sbrighes! Prenditi la briga di..» nel territorio di Tirano, in provincia di Sondrio. Una zona in fase di spopolamento e dove mancano soprattutto i giovani. In questo caso l’obiettivo era duplice. Quello pratico, realizzare una sorta di mini-campus estivo per i pochi bambini del paese (tra i quali una bambina con sindrome di Down che si è inserita perfettamente) che sono stati affidati ad una mamma casalinga e recuperare la vecchia scuola elementare abbandonata (proprio per mancanza di bambini) che i ragazzi delle superiori hanno ripulito e trasformato in un’officina di falegnameria ma anche in uno spazio multimediale con stampanti 3d. E quello di cercare di arginare la fuga dei giovani facendo conoscere i mestieri della montagna ai bambini e incentivando il rapporto tra scuola e territorio.

Sempre a Sondrio è nato il supermarket solidale dove si può fare la spesa scegliendo i prodotti alimentari che servono gratuitamente. Ma anche prendendo dallo "scaffale relazionale" servizi come corsi di sport o musica, visite dal dentista o nuovi occhiali da vista per i propri figli. Un supporto pensato per quelle famiglie che si trovano in uno stato momentaneo di difficoltà (in fatti si può attivare per un massimo di sette mesi), come ad esempio la perdita di un lavoro. C’è spazio ovviamente anche per gli anziani in questo nuovo modo di fare Welfare, con «La cura è di casa» un progetto che si snoda nei comuni in provincia di Verbania e Novara e che si propone di assistere gli over 65 aiutandoli a fare la spesa, pagare le bollette, ad andare dal dottore. Ma soprattutto a sconfiggere la solitudine facendo una passeggiata o semplicemente quattro chiacchiere. Il tutto grazie alla collaborazione con le organizzazioni di volontariato della zona.

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