venerdì 23 settembre 2011
Sono ancora molte le richieste di profili specializzati che arrivano dai distretti calzaturieri, come la Riviera del Brenta, le Marche e la Toscana
COMMENTA E CONDIVIDI
Ricercati e corteggiati dalle aziende. Il tecnico calzaturiero d’ingegnerizzazione o sviluppatore di prodotto assieme al montatore di calzature sono figure professionali difficili da reperire. Percorsi professionali consigliabili a chi è incerto sul futuro, perché offrono molti sbocchi lavorativi sicuri. Il tecnico d’ingegnerizzazione conosce i meccanismi e le fasi produttive d’ogni singolo modello. Apporta modifiche al prototipo, attraverso il sistema Cad, ottimizza la produzione del modello, conosce i vari tipi di pelle, stabilendo come e quanta ne deve essere usata e velocizzando la produzione. Organizza il lavoro dell’unità produttiva, pianificando l'impiego razionale delle macchine. Il montatore, lo dice la parola stessa, monta le scarpe, fissando con piccoli chiodi la tomaia sulla forma. La mancanza di figure tecniche nel nostro territorio è da imputare a diversi motivi: i tecnici che vanno in pensione difficilmente riescono ad essere sostituiti da un giovane, che, a torto, spesso disdegna i ruoli manuali. La delocalizzazione delle unità produttive ha spinto molte persone a ricollocarsi in altri paesi, come la Cina, l'India o il Vietnam. Molte aziende calzaturiere, soprattutto di alto profilo, che mantengono la produzione in Italia, non riescono così a trovare tecnici specializzati. Ars sutoria, storica scuola del settore, ha recentemente stipulato un accordo con la più importante casa d’aste mondiale di pelli, la Kopenhagenfur, per la formazione di tecnici calzaturieri che potranno usare negli accessori la pelliccia. L’uso della pelliccia è cambiato, finendo anche negli accessori e nelle borse, così con questa convenzione ci sarà personale preparato ad affrontare la lavorazione della pelliccia. «Non basta l’idea, occorre la tecnica. In Cina, al contrario che in altri paesi, hanno avuto la lungimiranza di assumere professionisti dall'estero che li aiutassero a crescere», rileva Matteo Pasca, Senior Instructor Ars Sutoria. Sono molte le richieste di profili specializzati che arrivano dai distretti calzaturieri, come quello della Riviera del Brenta, le Marche e la Toscana: «il settore calzaturiero è ripartito - fa notare Anna Gionfriddo, Responsabile Business Line Industrial di Adecco - Da dieci anni organizziamo percorsi formativi in collaborazione con i consorzi di pelletteria. Al termine dei corsi, che durano 250-300 ore con frequenza obbligatoria, il 100 per cento dei partecipanti trova un posto di lavoro».  In questi distretti c’è una cultura e una tradizione legata al made in Italy: «preferiscono personale italiano, prosegue Gionfriddo -. E tra le figure più richieste troviamo il montatore.»
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: