lunedì 10 marzo 2014
Si rafforza l'ipotesi di un intervento orientato sul taglio dell'Irpef, che porterebbe in busta paga 80 euro netti al mese.
Padoan all'Ue: tagli alla spesa entro due anni 
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Sul fronte fiscale si rafforza l'ipotesi di un intervento orientato sul taglio dell'Irpef che porterebbe in busta paga 80 euro netti al mese - concentrando gli sgravi sotto i 25mila euro lordi di stipendi annui - che si avvicinerebbero a 100 euro se si tiene conto anche dell'operazione varata dal Governo Letta. Per le coperture la strada resta quella indicata dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. La metà delle risorse, circa cinque miliardi, dovrebbero arrivare dai risparmi della revisione della spesa, mentre il resto potrà essere coperto da entrate una tantum, come per esempio gli incassi del rientro dei capitali detenuti all'estero, somma ancora difficile da valutare. Il Tesoro pensa di poter sfruttare anche il calo degli interessi sul debito: a fine anno la spesa per interessi potrebbe calare di cinque miliardi che sommati a una riduzione del deficit potrebbero servire a coprire il taglio del cuneo fiscale.Corsa contro il tempo per trovare le coperture per il taglio delle tasse da dieci miliardi di euro annunciato dal premier Matteo Renzi ma la partita, in vista del Cdm di mercoledì, è ancora aperta. Domani mattina, secondo quanto si apprende, è previsto un preconsiglio e domani sera, al ritorno del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, da Bruxelles, dovrebbe tenersi un vertice di Governo per definire il pacchetto dei provvedimenti. Non è escluso che, data la portata dell'operazione che l'esecutivo intende realizzare per il taglio del cuneo fiscale, mercoledì in consiglio dei Ministri si proceda solo a un primo esame delle misure. Quello che sembra certo, invece, è che verrà presentato il cosiddetto Jobs Act che dovrebbe prevedere, tra l'altro, una revisione dell'attuale sistema degli ammortizzatori sociali e la possibilità di un sussidio di disoccupazione che copra anche i collaboratori. Contestualmente il Governo varerà anche il piano casa e il piano scuola che dovrebbe sbloccare due miliardi per l'edilizia scolastica. L'esecutivo intende accelerare anche sul processo di pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese. Il decreto, confermano fonti di Governo, è ormai pronto ma molto dipenderà anche dalle risposte che Padoan riceverà a Bruxelles.La Commissione europea dovrebbe ricevere la lettera del Governo sull'applicazione della direttiva sui ritardi dei pagamenti della Pa. L'obiettivo è di rimborsare tutti gli arretrati sbloccando circa 50-60 miliardi. Come annunciato dallo stesso Renzi, dovrebbe scendere in campo la Cdp. Si implementerebbe il meccanismo già delineato nella legge di stabilità che estende il raggio d'azione della Cassa. In particolare la finanziaria prevede che sui debiti scaduti e certificati sia messa una garanzia dello Stato. Sulla base della garanzia il sistema bancario potrebbe rilevare i crediti dando liquidità alle imprese. Le pubbliche amministrazioni si ritroverebbero come creditore le banche e potrebbero ristrutturare il debito con gli istituti di credito su base pluriennale. Nel caso, invece, di morosità le banche potrebbero cedere il credito alla Cdp che potrebbe ristrutturalo su base più lunghe. Oltre ai 27 miliardi già disponibili per il 2013, ci sono 20 miliardi relativi al 2014 già stanziati a cui dovrebbero aggiungersi altri 25-30 miliardi che potrebbero essere sbloccati potenzialmente nel corso dell'anno.
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