martedì 2 dicembre 2014
Ecco i profili tecnici più richiesti dalle aziende italiane. Fondamentali la formazione, la conoscenza delle lingue e le capacità relazionali.
Buyer, proposal e ingegneri di processo
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Nonostante il tasso di disoccupazione resti elevato, le aziende italiane faticano a reperire il personale tecnico necessario.  In particolare, la società italiana di headhunting Technical Hunters ha individuato i tre ruoli più richiesti dalle aziende italiane nel 2014: sono i buyer, specialisti degli acquisti, i proposal, tecnici addetti alla formulazione di offerte commerciali in ambito industriale e gli ingegneri di processo, che curano i processi produttivi industriali. Gli stipendi di queste figure possono arrivare fino a 70mila euro lordi annui."Sono posizioni in rapida evoluzione - spiega Matteo Columbo, senior manager di Technical Hunters - che richiedono una solida formazione tecnica, abbinata alla conoscenza delle lingue e a una buona propensione alle relazioni interpersonali, con stipendi che partono dai 35-40 mila euro lordi annui".Il buyer è un professionista tecnico che si occupa di controllare e coordinare le attività del processo di acquisto e di approvvigionamento all'interno dell’azienda, gestendo il budget a sua disposizione. "È una figura difficile da trovare poiché è molto cambiata negli ultimi anni - dice Columbo -. Oggi, oltre alle competenze tecniche, il Buyer deve conoscere una o più lingue, deve essere disponibile a viaggiare e avere ottime capacità relazionali e di comunicazione, fondamentali soprattutto per la gestione dei rapporti coi fornitori". Per questa professione viene richiesto un percorso di laurea tecnico o economico, mentre le retribuzioni spaziano dai 40mila ai 60mila euro lordi annui, a seconda dell’esperienza.Il proposal è colui che predispone le offerte contrattuali nelle grandi aziende di stampo tecnico/ingegneristico/industriale, dove il prodotto è venduto su commessa ed è, pertanto, necessaria una figura di stampo tecnico, competente e in grado di strutturare preventivi ad hoc. "La richiesta di questo profilo è in forte crescita a causa dell’inasprimento della concorrenza - precisa il manager di Technical Hunters - ma le aziende faticano a reperire questi professionisti, che hanno alti tassi di fidelizzazione e difficilmente cambiano datore di lavoro". Il proposal deve avere un background e una formazione di stampo tecnico-ingegneristico, con un’ottima conoscenza della lingua inglese e può guadagnare dai 35mila ai 55mila euro lordi annui, a seconda dell’esperienza maturata.L’ingegnere di processo, infine, si occupa del processo produttivo di un impianto industriale. “In questo caso - prosegue Columbo - la difficoltà sta nella estrema specializzazione, infatti occorre trovare la persona che conosca esattamente il processo produttivo del quale si dovrà occupare, mentre i settori e gli impianti sono numerosissimi, dal petrolifero all’elettrico, dal chimico al farmaceutico e così via". Il trattamento economico e l’inquadramento di questa figura possono essere estremamente vari, a seconda degli anni di esperienza maturati e dalla complessità del processo produttivo coinvolto.  Un impiegato può guadagnare dai 35mila ai 40mila euro l’anno, mentre un dirigente può arrivare a 70mila euro.
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