Mentre si avvicina il
23 giugno, data del referendum in cui i britannici dovranno esprimersi sulla permanenza o meno nell'
Unione Europea (la cosiddetta
Brexit), il clima si riscalda in
Gran Bretagna e nel resto dell'Europa.
Oltre
430.000 elettori si sono iscritti in extremis grazie alla
proroga di due giorni, fino alle 23.59 di ieri, accordata dalla commissione elettorale per riparare all'intoppo tecnico che aveva bloccato il sito di registrazione nell'ultima ora e mezzo prima della scadenza. L'estensione dei termini per registrarsi non convince però lo schieramento euroscettico di
Vote Leave che non esclude un ricorso in sede legale. Secondo alcune analisi, coloro che si sono registrati all'ultimo momento sono in maggioranza giovani: un segmento elettorale prevalentemente favorevole al fronte europeista in base ai sondaggi.Da
Berlino arriva un monito a
Londra: se sarà Brexit, il
Regno Unito non avrà
più accesso al
mercato unico europeo, al contrario di
Norvegia,
Lichtenstein, Islanda e Svizzera, che sono fuori dalla Ue.
L'intimazione viene dal potente ministro delle Finanze
Wolfgang Schaeuble, considerato un intransigente ma anche uno
dei più europeisti in Germania. A dire il vero Schaeuble, intervistato dallo
Spiegel, bacchetta anche l'Ue: comunque andrà a finire si
dovrà ridurre il peso insostenibile della burocrazia di
Bruxelles.
Le anticipazioni dell'intervista sono rimbalzate in Gran Bretagna, dove il
Guardian online ha messo subito la notizia in home page.
Il primo a reagire a Londra è stato il cancelliere dello
scacchiere
George Osborne. Schierato con il premier
David
Cameron contro la Brexit,
su Twitter parla di "un intervento importante dalla
Germania. Il Regno Unito dovrebbe accettare la libertà di
movimento (delle persone)" e non smettere di pagare una quota
all'Ue per "continuare ad avere accesso" al mercato unico.
Schaeuble precisa che "se una maggioranza in Gran
Bretagna sceglie la Brexit, si tratterà di una decisione contro
il mercato unico. Essere dentro significa essere dentro. Essere
fuori significa essere fuori. Abbiamo il massimo rispetto della
sovranità del popolo britannico".
Il ministro aggiunge che "l'Europa lavorerà senza la Gran
Bretagna se necessario".
Più morbida la cancelliera
Angela Merkel: "Dal mio punto di
vista, il fatto che la Gran Bretagna rimanga nella Ue è la cosa
migliore e più desiderabile per tutti noi. Con Londra abbiamo
una stretta collaborazione - osserva Merkel - e sarebbe
ovviamente un bene continuare su questa linea nel quadro
dell'Unione europea".