venerdì 2 agosto 2019
Intesa al Miur tra Cnr, Crui e Confindustria. Stanziati quattro milioni di euro. Possibili ricadute anche sull'occupazione
Al via il consorzio per valorizzare la ricerca
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Un accordo per rafforzare il sistema dei brevetti nel nostro Paese, sostenuto da uno stanziamento
pubblico iniziale pari a quattro milioni di euro, con l'obiettivo di arrivare a 20 milioni, anche attraverso contributi privati. Al Miur, il presidente del Cnr Massimo Inguscio, il presidente della Crui Gaetano Manfredi e il Direttore Generale di Confindustria Marcella Panucci hanno sottoscritto, alla presenza del ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Marco Bussetti un protocollo d'intesa che istituisce il Consorzio per la valorizzazione dei risultati della ricerca pubblica e il trasferimento tecnologico. L'obiettivo, informa il Miur, è costituire un ente che tuteli e rafforzi il sistema dei brevetti, valorizzi i risultati della ricerca scientifica e la supporti nella fase del trasferimento tecnologico e della realizzazione concreta dei progetti. Un passaggio necessario per favorire la crescita economica e incrementare la competitività del Sistema Italia. Il Consorzio nascerà con un finanziamento erogato dal Miur al Consiglio Nazionale delle Ricerche, soggetto promotore dell'iniziativa, tramite il Foe (Fondo ordinario per il finanziamento degli enti e istituzioni di ricerca). Il ministero ha individuato quali partner nella fase di avvio del progetto la Fondazione Crui, in rappresentanza degli Atenei, e Confindustria, in rappresentanza delle imprese. Diversi soggetti privati si sono già dichiarati disponibili a finanziare.

«Con l'istituzione del Consorzio diamo corpo a tutte le importanti riflessioni sviluppate nel corso di Innovagorà, la prima fiera dei brevetti che si è tenuta a Milano, lo scorso mese di maggio, su impulso del Miur - ha dichiarato il ministro Bussetti -. L'innovazione tecnologica è un tratto distintivo della società contemporanea e del mondo globalizzato. I brevetti provenienti dalla nostra ricerca pubblica devono essere
conosciuti dagli altri attori del sistema produttivo, economico e scientifico del Paese e contribuire fattivamente a migliorare la vita dei cittadini. Occorre creare un legame più stretto tra mondo universitario e della ricerca, fondi di investimento e imprese, per far sì che l'innovazione si traduca in produttività, occupazione, crescita».

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