lunedì 17 settembre 2012
​L'obiettivo ė favorire la riscoperta delle potenzialità del lavoro artigianale e manuale per i giovani e assicurare manodopera formata ad alcune realtà produttive che scontano difficoltà di reperimento
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Dai primi giorni di ottobre sarà possibile candidarsi per uno dei 3.300 tirocini retribuiti in una bottega artigiana​. Italia Lavoro, l'agenzia strumentale del ministero del Lavoro, ha infatti selezionato le prime 51 “botteghe di mestiere” che beneficeranno di un sostegno attraverso i fondi del ministero del Lavoro e del Fondo sociale europeo per favorire l'inserimento nel mercato del lavoro dei giovani.Questo Programma, che si inserisce nelle attività che Italia Lavoro sta realizzando per conto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per promuovere e valorizzare il lavoro artigianale e l’apprendistato, prevede di creare una bottega in ciascuna provincia del nostro Paese – per un totale di 110 – nella quale formare con tirocini in 3 cicli della durata di 6 mesi ciascuno, 10 ragazzi per ciclo, per un totale di 3300 giovani che potranno presentare le loro candidature all'indirizzo: www.italialavoro.it/amva a partire dai primi giorni di ottobre.La finalità è quella di individuare un vero e proprio modello di Bottega di Mestiere, rappresentato da un’impresa o da un aggregato di imprese, operante nei comparti produttivi propri della tradizione italiana, in grado di favorire la trasmissione di competenze specialistiche verso le nuove generazioni, rafforzare l’appeal dei mestieri tradizionali, favorire il ricambio generazionale e stimolare la nascita di nuova imprenditoria, stimolare lo sviluppo di reti su base locale, attivare un virtuoso percorso di inserimento nel mercato del lavoro mediante la combinazione di tirocinio e di apprendistato.Le botteghe scelte in questa prima tornata - grazie anche alla positiva collaborazione delle Regioni - e che potranno avviare le proprie attività una volta che saranno selezionati i giovani (nel corso dei prossimi 60 giorni) sono così distribuite sul territorio: 2 in Valle d’Aosta, 11 in Piemonte, 2 in Liguria, 8 in Lombardia, 1 per la Prov. Autonoma di Trento, 3 in Friuli Venezia Giulia, 5 in Veneto, 2 in Emilia Romagna, 1 in Toscana, 6 nelle Marche, 1 in Umbria, 1 Lazio, 3 in Sardegna, 2 in Abruzzo e 3 in Puglia. I settori che sono stati individuati sono quelli della pasticceria, della panificazione, della ristorazione, del tessile-abbigliamento-calzaturiero, del benessere, fino alle costruzioni. Entro un mese si darà poi corso a una nuova selezione per individuare una seconda serie di botteghe.Le imprese riconosciute idonee alla realizzazione di una “bottega di mestiere” beneficeranno di un contributo pari a 250 euro mensili per ciascun tirocinante ospitato. A loro volta, i giovani che effettueranno un tirocinio in bottega riceveranno una borsa di 500 euro mensili. L'obiettivo più generale che con questo Programma sperimentale si intende cogliere ė quello di favorire la riscoperta delle potenzialità del lavoro artigianale e manuale per i giovani e recuperare alla dimensione produttiva alcune realtà territoriali che si trovano ad avere difficoltà di reperimento della manodopera, come testimoniano le indagini Istat, Unioncamere-Excelsior, Confartigianato. Si tratta di provare a fare sopravvivere le “botteghe” artigiane, quelle che animano il nostro territorio da nord a sud ma che spesso non reggono al passaggio di generazione, e allo stesso tempo di creare le condizioni per un processo di apprendimento in azienda che è la chiave di volta per recupero di qualità del capitale umano e di produttività.
“L’importanza dell’acquisizione di competenze informali e on the job - spiega Paolo Reboani, presidente di Italia Lavoro  - è ormai riconosciuta come essenziale per integrare la formazione scolastica e per un più rapido ingresso nel mercato del lavoro. È la stessa rilevazione trimestrale che Unioncamere realizza per conto del Ministero del Lavoro, a dirci che le figure più richieste dal mondo del lavoro sono cuochi, panettieri, tecnici e artigiani specializzati. È per questo che – prosegue Reboani – Italia Lavoro intende fornire tutti gli strumenti necessari alla valorizzazione del lavoro artigianale, per altro in molte realtà imprenditoriali altamente qualificato. In questo modo è possibile, allo stesso tempo, la valorizzazione dei territori e delle diverse specificità produttive regionali che portano con sé un potenziale economico, occupazionale e di crescita per tutto il Paese indispensabile per uscire dalla recessione”.
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