martedì 23 novembre 2010
I timori che l'instabilità della ex-tigre celtica contagi anche altri Paesi europei scuotono i mercati. Il governo di Dublino prepara un piano di austerity radicale per incassare l'assegno «salvabanche» di Ue e Fmi. Mentre la cancelliera tedesca, davanti ai rappresentanti degli industriali, lancia l'allarme sullo stato della moneta unica.
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BORSE GIU' Chiudono in forte calo le Borse europee, per il timore che l'effetto Irlanda contagi anche altri Paesi, bruciando a fine giornata 81 miliardi di capitalizzazione. Pesa anche il netto ribasso di Wall Street, che risente fortemente della crisi coreana e dei dati sulle vendite di case negli Usa, calate oltre le attese a ottobre. Maglia nera a Madrid (-3,05%) e Dublino (-2,86%), più cauta invece Atene (-0,61%). Londra ha ceduto l'1,75%, Parigi il 2,47%, Francoforte l'1,72%. Pesanti anche Milano (-2,07%), Zurigo (-2,13%) e Lisbona (-2,18%). IL PIANO DI AUSTERITY IRLANDESETagli al salario minimo, ai sussidi di disoccupazione e al numero di dipendenti pubblici, ma anche una nuova imposta sugli immobili e sull'acqua e un aumento delle tasse sul reddito: è la ricetta di austerity del governo irlandese di Brian Cowen per uscire dalla crisi e incassare l'assegno salvabanche della Ue e dell'Fmi.Il piano, che verrà annunciato ufficialmente domani, è stato sottoposto oggi a una nuova riunione del governo e agli esperti internazionali chiamati al capezzale dell'ex Tigre Celtica. Secondo le indiscrezioni, la manovra di 15 miliardi di euro entro il 2014 (sei miliardi nel bilancio 2011) è ripartita per due terzi in risparmi sulla spesa pubblica, un terzo in aumenti di tasse.Sarebbero previsti tagli del 5% nel prossimo anno alla spesa per welfare per arrivare all'11% alla fine del 2014. La paga minima del Paese, che ora è fissata a 8,65 euro l'ora, sarà ridotta per i prossimi quattro anni. Un piano di esodi volontari permetterebbero di ridurre di 20 mila unità il numero dei dipendenti della pubblica amministrazione. È una scommessa mirata a salvare le banche e a non toccare la fiscalità superagevolata per le imprese (la corporate tax è al 12,5%) per non fare scappare le multinazionali che grazie alle tasse basse (osteggiate dai partner europei, ma oggi il ministro delle finanze irlandese Jan Kees e Jager ha suggerito un aumento, invece, dell'Iva) hanno scelto l'Irlanda per i loro impianti. I sindacati hanno messo in guardia sul fatto che il piano di austerity potrebbe provocare tensioni sociali: le unions hanno organizzato una marcia per sabato che ha già ricevuto decine di migliaia di adesioni. In cambio dell'austerity, il pacchetto di aiuti fino a 90 miliardi di euro garantirebbe all'Irlanda la possibilità di non ricorrere al mercato obbligazionario, per garantire il proprio debito, per i prossimi tre anni. Il piano prevederebbe anche l'immediata iniezione di capitali, per 10 miliardi di euro, in un numero di istituti del Paese, incluso la Allied Irish Banks e la Bank of Ireland più un fondo di emergenza per rendere disponibili, se necessarie, ulteriori risorse alle banche.L'AIUTO DANESEIntanto accorre in soccorso dell'Irlanda anche la Danimarca. Il premier Lars Loekke ha annunciato l'intenzione di concedere a Dublino un prestito bilaterale, del quale al momento non ha precisato la cifra, aggiungendosi ad altri due Paesi fuori dalla zona euro (Gran Bretagna e Svezia) che hanno già reso nota la loro disponibilità a intervenire a sostegno del piano Ue-Fmi.MERKEL: LA SITUAZIONE DELL'EURO E' SERISSIMALa situazione dell'euro "è eccezionalmente seria". L'allarme è stato lanciato dalla cancelliera tedesca Angela Merkel in un discorso a Berlino davanti ai vertici della Confindustria tedesca. "Non voglio disegnare un quadro drammatico - ha premesso il capo di governo - ma voglio solo dire che un anno fa non avremmo potuto immaginare il dibattito che abbiamo avuto in primavera e le misure che abbiamo dovuto prendere" sulla Grecia. Merkel ha ribadito che le difficoltà dell'Irlanda "sono completamente diverse da quella della Grecia", ma, come è successo nel caso di Atene, anche gli aiuti a Dublino saranno legati a vincoli, "in modo che le cause (della crisi) siano risolte". Secondo la stampa tedesca, tuttavia, non sarà facile per la Merkel convincere i contribuenti della necessità di un altro salvataggio di un Paese della zona euro dopo l'operazione greca. Da parte sua, la cancelliera ha ribadito oggi la sua convinzione della scelta di far partecipare anche gli investitori privati ai futuri salvataggi di paesi in difficoltà.
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