martedì 10 maggio 2011
Nel legame tra scoperta scientifica, impresa e innovazione la ricetta per uscire dalla crisi e creare nuova occupazione.
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Si terrà a Bologna (Palazzo Re Enzo), dal 18 al 20 maggio 2011, la seconda edizione della Borsa della Ricerca: l’evento ideato per favorire concretamente il trasferimento di innovazione e ricerca fra università e aziende, creando un’opportunità concreta di scambio delle conoscenze e garantendo un notevole risparmio di risorse, umane ed economiche, nelle attività di scouting. Il progetto nasce dalla sinergia tra Emblema, già ideatrice della Borsa del Placement, e Fondazione Crui (Conferenza dei rettori), con la collaborazione del ministero dello Sviluppo economico (brevetti, accesso al credito, tutela della proprietà industriale e intellettuale) e della Regione Emilia Romagna. Nel Paese che conta 25mila ricercatori attivi nel panorama accademico, ma nel quale si continua a evidenziare lo scollamento tra università e imprese, la Borsa della Ricerca si è imposta già dalla prima edizione come punto di riferimento per ricercatori universitari, responsabili di spin-off, acceleratori d’impresa e parchi tecnologici che potranno entrare in contatto con  aziende in cerca di nuove soluzioni o prodotti pronti per il mercato, piuttosto che venture capitalist disposti a finanziare la ricerca.Durante la prima edizione dell’evento (tenutasi a Milano a maggio 2010 con 50 aziende e 40 università) si sono svolti oltre 600 incontri faccia a faccia tra responsabili ricerca delle imprese e ricercatori; ma il dato più interessante è quello fotografato dall’indagine che Emblema ha condotto successivamente tra i partecipanti, dalla quale emerge che dopo l’evento sono state sviluppate oltre 100 collaborazioni tuttora attive che coinvolgono 12 spin-off, 25 università e 41 imprese.«Il nostro obiettivo era creare un match diretto tra ricercatori e aziende e dar vita ad una mappa in costante aggiornamento sui progetti in cantiere – spiega Tommaso Aiello, Ceo di Emblema –. I numeri che abbiamo rilevato e l’entusiasmo che tanti imprenditori, docenti e dottori di ricerca ci hanno trasmesso sul progress degli incontri, ci hanno dato conferma che la direzione intrapresa fosse quella corretta. Abbiamo avuto la prova che questi due mondi hanno una spinta naturale a comunicare, ma andava creato un luogo di incontro, un linguaggio condiviso e un sistema capace di autoalimentarsi e crescere nel tempo». Da dicembre 2010 è partito un road show di presentazione in tutta Italia che ha già toccato le città di Roma, Bari, Napoli, Ancona, Bologna, Rimini, Torino e Palermo e per l’edizione 2011 si prevede una forte crescita nel numero di aziende e ricercatori coinvolti, che – iscrivendosi all’evento -  avranno la possibilità di entrare in relazione diretta già prima dell’appuntamento bolognese.Dal 18 aprile è attiva la preview on line, dove il mondo della ricerca (spin off, incubati e dipartimenti) è suddiviso in padiglioni tematici, raggruppato sia per materia che in cluster applicativi, utilizzabili come parametri di filtro. Tra le tematiche: domotica, sensoristica, sistemi multimediali, mobilità, infrastrutture. I temi dello sviluppo sostenibile, la dematerializzazione dei processi, l’editoria digitale e ancora biotecnologie, robotica, nanotecnologie, neuroscienze, medicina e farmaceutica. I responsabili della ricerca delle aziende registrate possono così in forma anonima (per garantirsi da fughe di notizie o spionaggio industriale) "passare al setaccio" le diverse proposte, visionare i progetti e richiedere chiarimenti o specifiche attraverso una piattaforma di messaggistica. A questo primo contatto "virtuale" seguiranno gli incontri individuali (della durata di 25 mnuti) durante i giorni della manifestazione. La Borsa della Ricerca  ha suscitato grande interesse anche da parte della comunità scientifica internazionale (presenti delegati da Francia, Spagna, Ungheria, Canada, Messico e Cina) ed ha avuto la ‘benedizione’ della World Federation of scientists e del suo presidente Antonino Zichichi.
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