venerdì 7 ottobre 2011
Attesi oltre 300 delegati in rappresentanza di 75 università italiane e straniere e altrettanti di aziende multinazionali.
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Si rinnova dal 19 al 21 ottobre l’appuntamento annuale con la Borsa del Placement: il Forum -  ideato e promosso da Emblema e dalla Fondazione Crui - che ogni anno riunisce i responsabili risorse umane delle aziende e i dirigenti degli uffici placement delle università, italiane ed estere, per allineare domanda e offerta di lavoro e rinnovare il dialogo sui percorsi di formazione, favorendo l’inserimento dei neolaureati nel mondo del lavoro.Giunto alla quinta edizione, l’evento cambia location: dopo Cernobbio, la Borsa arriva a Venezia nella cornice unica dell'Hotel Excelsior, storica sede della Mostra del Cinema.Si confermano invece la formula e i numeri: un format di interazione che mixa sessioni plenarie e tavole rotonde su temi di grande attualità con incontri one to one tra tra i career service degli atenei e i responsabili risorse umane. A Venezia sono attesi oltre 300 delegati in rappresentanza di 75 università italiane e straniere e altrettanti di aziende multinazionali. Il forum sarà aperto quest’anno da Ronald Alsop, giornalista e autore del libro The Trophy Kids grow up, che tratterà il tema complesso quanto attuale Nuove generazioni e vita d’azienda: i millenials a confronto con il mondo del lavoro. Millenials, Generazione Y, Trophy Kids, Net Generation: molte sono le etichette assegnate ai giovani nati tra il 1980 e il 2000, che oggi si affacciano al mondo del lavoro. Mentre le teorie si moltiplicano, i tratti fondamentali che caratterizzano i ‘nuovi lavoratori’ diventano sempre più definiti e il sistema sociale - in cui istruzione e aziende giocano un ruolo sostanziale - sta prendendo in seria considerazione tutto ciò che concerne il cambiamento nello stile di vita e di lavoro che questa generazione inevitabilmente causa. Se il sistema universitario si trova ad affrontare una sfida che coinvolge non solo gli studenti ed il loro modo di agire, ma anche famiglie presenti e a volte invadenti, anche il sistema azienda vede entrare al suo interno giovani brillanti ma caratterizzati da un modus operandi sostanzialmente diverso rispetto a quello della generazione precedente. Infatti, ciò che frequentemente caratterizza il loro ingresso nel mondo del lavoro è una visibile disparità tra le aspettative nutrite e maturate durante il percorso di crescita e la realtà con cui si devono confrontare nel diventare lavoratori. Ecco allora che da un lato le aziende devono strutturarsi sviluppando politiche aziendali di retention per diminuire il turnover dei giovani neoassunti, adottare orari flessibili e promuovere schemi lavorativi rispettosi di quelle esigenze personali e di bilanciamento con la vita privata così spesso espresse dai millenials. Dall’altro l’università deve aggiungere al suo ruolo di creatore di conoscenza un compito ancora più arduo: quello di orientare e guidare i propri giovani nel costruire consapevolmente il proprio percorso professionale.La Borsa del Placement propone ai partecipanti del mondo universitario e aziendale un confronto proprio sull’inserimento delle nuove generazioni nel contesto lavorativo, analizzando le azioni e le problematiche che questi due mondi affrontano, per sostenere un processo così importante per i futuri lavoratori. «In un momento delicato come quello che il Paese attraversa, dal punto di vista economico e occupazionale, credo che il Forum sarà un momento importante di relazione e confronto tra due mondi che hanno non solo l’esigenza, ma l’obbligo di confrontarsi. - spiega Tommaso Aiello, Ceo di Emblema, la società che organizza il Forum - Solo così è possibile allineare profili formativi ed esigenze aziendali e solo così è possibile rendere più semplice nel prossimo futuro l’ingresso nel mondo del lavoro dei neolaureati. La Borsa è stata ideata proprio nella convinzione che il placement abbia un ruolo strategico per la transizione scuola-lavoro e che sia, quindi, necessario stimolare un contatto diretto tra questi due mondi: le aziende hanno necessità di integrare i propri staff con laureati in possesso di competenze sempre più settoriali e approfondite e, tanto più gli atenei sapranno ‘modellare’ i propri percorsi formativi sulle esigenze delle imprese, tanto maggiori saranno le chance per i propri laureati di trovare sbocchi occupazionali. Il nostro obiettivo è ridurre definitivamente la distanza tra il mondo delle aziende e quello delle università».«Il placement è il modo con cui l’Università mantiene la promessa fatta allo studente al momento dell’immatricolazione. Non si tratta, come l’immaginario comune spesso fraintende, di “trovare un posto” a chi esce dall’Università. Ma di creare le condizioni ideali perché l’impegno profuso nello studio si trasformi in occasioni lavorative – precisa Marco Mancini, presidente della Fondazione CRUI – . In quest’ottica la Borsa del Placement rappresenta uno strumento di riferimento per rendere sempre più efficace ed efficiente questo servizio. Per due motivi sostanziali. Da una parte dà agli Atenei la possibilità di entrare in contatto con imprese di altri bacini territoriali, alcune delle quali multinazionali di affermata capacità produttiva. Dall’altra, fornisce agli operatori del placement l’occasione per fare rete con colleghi che si occupano degli stessi temi al fine di trovare le soluzioni più adatte a problemi che, in fin dei conti, sono condivisi. Ciò è ancora più utile quando il confronto avviene su base internazionale come alla Borsa, dove ormai da anni sono presenti università di quasi tutti i continenti».Altri momenti ‘caldi’ della tre giorni veneziana saranno la tavola rotonda Università, azienda, famiglia, che tratterà l’importanza dei ruoli e delle alleanze che sostengono il percorso di transizione formazione-lavoro e il Workshop organizzato da Italia Lavoro per le Università. Preparare i neolaureati al mondo del lavoro significa sempre di più essere capaci di prospettare la possibilità di avere, conseguita la laurea, sbocchi diversi, senza limitarsi quindi a rappresentare specifiche possibilità di occupazione. Occorre offrire loro, soprattutto a quelli che hanno livelli di occupabilità molto bassi in relazione al corso che hanno frequentato, una gamma ampia di occasioni di orientamento e formative all’interno delle imprese, soprattutto attraverso percorsi on the job, che consentano di ridurre lo skill mismatch. Oltre, per esempio, ad occasioni di sviluppo di progetti imprenditoriali volti a valorizzare anche la ricerca universitaria. È sempre più chiaro, quindi, il ruolo fondamentale che l’università ha nell’orientamento dei laureandi e dei neolaureati, sia per ciò che riguarda la capacità di affrontare un percorso di selezione, sia per illustrare le diverse modalità, ed occasioni, di inserimento professionale. Bonus assunzionali, contributi per la formazione on the job, incentivi per la qualificazione degli stessi servizi: molti strumenti esistono già, ma sono ancora poco noti. Questi risorse economiche in genere sono collegate allo sviluppo di alcune tipologie di contratti e ad alcuni dispositivi tra cui il lavoro occasionale di tipo accessorio. Tra questi il più importante è l'apprendistato, di cui è stata varata, recentemente, la disciplina di riordino a cui verrà dedicato ampio spazio durante il Forum.Per maggiori informazioni:wwww.borsadelplacement.it
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