giovedì 11 dicembre 2014
Oltre 1.000 appuntamenti organizzati, 174 progetti innovativi, più di 100 delegati esteri, quattro Regioni coinvolte: sono queste le cifre della Biat. Più di 15mila gli addetti, che hanno sviluppato nel 2013 un fatturato di oltre 700 milioni di euro.
Borsa dell'innovazione, al via la prima edizione
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Oltre 1.000 appuntamenti organizzati, 174 progetti innovativi, oltre 100 delegati esteri, quattro Regioni coinvolte: sono queste le cifre della prima edizione della Borsa dell'Innovazione e dell'Alta tecnologia (Biat) che si svolge a Napoli presso il Centro Congressi della Stazione Marittima e che si concluderà il 12 dicembre. L'iniziativa, che si inserisce fra quelle previste dal Piano Export Sud a sostegno delle Regioni della Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia), è stata organizzata dall'Agenzia Ice in collaborazione con le quattro Regioni, con Confindustria e con Campania In.Hub.La Biat ha l'obiettivo di promuovere la commercializzazione e il trasferimento di prodotti e servizi innovativi o ad alta tecnologia e di beni immateriali (brevetti in particolare), attraverso il matchmaking sia tra offerta e domanda commerciale e tecnologica che tra start-up, Pmi innovative, reti di impresa, Università, parchi tecnologici e controparti straniere. Si tratta di un modello di iniziativa il cui scopo è proprio quello di valorizzare il potenziale innovativo esistente nelle Regioni della Convergenza - spesso non evidenziato come eccellenza rispetto alle produzioni più tradizionali - e di trasformarlo in prodotti da collocare sui mercati esteri.Questa prima edizione ha permesso di mappare 174 progetti nei settori dell'aerospazio (29), delle nano-biotecnologie (27), dell'ambiente (18), delle energie rinnovabili (18), dell'Ict (60) e della meccanica strumentale e nuovi materiali (27), da parte di Mpmi, start-up, Università, cluster e istituti di ricerca in rappresentanza delle Regioni della Convergenza.I progetti presentati rappresentano un campione di riferimento costituito da più di 15mila addetti, che hanno sviluppato nel 2013 un fatturato di oltre 700 milioni di euro. Questi progetti costituiscono quindi l'offerta tecnologica su cui sono stati individuati gli operatori esteri, selezionatitra le categorie di grandi imprese, investitori, venture-capitalist, Università e cluster, interessati a forme di partenariato sia commerciale che tecnologico."Le due leve a disposizione delle imprese per accrescere la propria competitività sono l'internazionalizzazione e l'innovazione - ha sottolineato il presidente dell'Agenzia Ice,Riccardo Monti - esse infatti sono complementari e determinanti, l'una funzione dell'altra, per lo sviluppo di nuovi prodotti destinati ad aggredire nuovi mercati all'estero. Con questa primaedizione della Biat desideriamo proprio offrire l'opportunità affinché le nostre aziende possano valorizzare e fare propri tutti gli strumenti più innovativi che consentono di aumentare la nostra competitività all'estero. Fino a  oggi nelle attività di supporto alle imprese è mancato quel tassello che consente di commercializzare i risultati della ricerca innovativa, sia sotto forma di brevetti che di prodotti o servizi ad alto valore tecnologico e a tale proposito i beni immateriali e i brevetti, in particolare, intesi come conoscenza codificata, possono essere esportati come ciascun altro prodotto".I Paesi esteri coinvolti nella Biat sono: Usa, Canada, Cina, Federazione Russa, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito, Belgio, Austria, Israele e  Turchia, per un totale di oltre 100delegati. Spiccano tra le grandi imprese straniere la Siemens, la Samsung Electronics, la Rapael israeliana, la cinese Fosun, la russa Micron, la tedesca Altran, la giapponese Sumitomo  neidifferenti comparti dell'Ict, dell'aerospazio, delle biotecnologie e delle energie rinnovabili. A queste si aggiunge il Bmei, il più grande istituto di ricerca di Pechino, che coordina 65 istituti.
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