lunedì 10 dicembre 2018
Va presentata la Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica) per non perdere le mensilità relative al 2018
Domande entro il 31 dicembre
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Appello Inps per chi ha diritto al bonus bebè per l’anno in corso. Entro fine anno, infatti, va necessariamente presentare la domanda di Isee (si chiama Dsu, cioè Dichiarazione sostitutiva unica) per attestare, appunto, il proprio Isee (è l’indice che misura la ricchezza della famiglia) e non perdere le mensilità di bonus relative al 2018. È l’Inps stesso a ricordarlo nel messaggio n. 4569/2018, precisando inoltre che, in alcuni casi, la mancata presentazione della Dsu entro il prossimo 31 dicembre potrebbe addirittura comportare la decadenza dal bonus per le richieste presentate durante lo scorso anno 2017.

Il bonus bebè è in vigore dall’anno 2015 ed è un incentivo economico spettante al genitore, anche affidatario, in possesso dei seguenti requisiti: Isee non superiore a 25mila euro (Isee “minorenni”), residenza in Italia, convivenza con il minore, cittadinanza italiana oppure comunitaria. La misura del bonus dipende dal valore effettivo di Isee, ossia: 1.920 euro annui (160 euro mensili per 12 mesi), se l’Isee non supera 7mila euro annui; 960 euro annui (80 euro a mese), se l’Isee supera 7mila ma non 25mila euro annui. Dal 1° gennaio 2018 il bonus è riconosciuto per ogni figlio nato o adottato o preso in affido preadottivo fino al compimento del primo anno d’età o d’ingresso nel nucleo familiare (per gli eventi ricadenti nel triennio 2015/2017, invece, spetta fino a tre anni).

Attualmente è ancora possibile richiedere il bonus per le nascite o adozioni o affidi avvenuti nell’anno 2018. Non c’è termine per fare la domanda; però, solo se fatta entro 90 giorni dalla nascita o dall’ingresso del minore, c’è l’erogazione del bonus arretrato; altrimenti l’erogazione decorre dal mese di presentazione della domanda (riducendo la durata). Per poter fare domanda è necessario prima presentare una Dsu che includa, nel nucleo familiare, i dati del neonato per il quale si richiede il bonus. La Dsu ha validità fino al 15 gennaio dell’anno successivo a quello di presentazione per cui, nonostante la domanda di bonus vada presentata una sola volta, occorre invece rinnovare la Dsu per verificare annualmente l’Isee, in ciascun anno per il quale spetta il bonus.

Dalla verifica delle domande presentate, ha spiegato l’Inps, è emerso che molti cittadini che hanno fatto domanda di bonus negli anni 2015/2016/2017 (quando la durata era triennale), ancora non hanno presentato la Dsu per il rilascio dell’Isee per l’anno 2018. Ciò ha comportato la sospensione del bonus per il 2018 che, stante la sua durata triennale, potrebbe ancora essere corrisposto. Pertanto, affinché l’Inps possa riattivare il bonus e procedere al pagamento delle mensilità arretrate, occorre che gli interessati che avevano in pagamento il bonus nel 2017 presentino la Dsu per il 2018 entro il prossimo 31 dicembre. La mancata presentazione entro fine anno avrà come conseguenza non solo la perdita delle mensilità per il 2018, ma anche la decadenza della domanda presentata nell’anno 2017 (e in alcuni casi nel 2016 o 2015). In tale evenienza, chi abbia presentato domanda nel 2017 (o nel 2016) e sia ancora in possesso dei requisiti, potrà presentare una nuova domanda nel 2019, però con decorrenza del bonus dalla data di presentazione della domanda e senza possibilità di recuperare le mensilità del 2018.

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