sabato 22 novembre 2014
Il sottosegretario spera «che il 2015 sia un anno di svolta per i giovani, e mi auguro che le importanti risorse disposte dal governo per i nuovi contratti facciano da volano a una nuova stagione di assunzioni da parte delle aziende». Oltre 65mila visitatori alla XXIV edizione.
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"Job&Orienta ha offerto in questi giorni una serie di 'cartelli stradali' a tanti giovani che cercano il percorso per raggiungere la meta lavoro": questa l’immagine scelta da Luigi Bobba, sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali, per sintetizzare la 24esima edizione del Salone nazionale dell’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro, che si chiude oggi alla Fiera di Verona e per tre giorni è stato un inedito sportello informativo creato nell’ambito del programma Garanzia giovani, per dare attuazione nel nostro Paese al piano europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile.  Così Job&Orienta, che titolava quest’anno appunto Garanzia futuro: imparare lavorando, "ha voluto offrire a tanti giovani in cerca di opportunità formative e di lavoro l’occasione di iniziare a familiarizzare col ventaglio di misure previste dal Piano - spiega Claudio Gentili, coordinatore del comitato scientifico della manifestazione - accoglienza e orientamento, formazione, accompagnamento al lavoro, tirocini e apprendistato, ma anche sostegno all’autoimprenditorialità e all’autoimpiego, alla mobilità professionale in Italia e all’estero". Il sottosegretario Bobba ha rimarcato come obiettivo prioritario del governo sia tenere vive nei giovani passione e competenze, leve della realizzazione professionale, oltre che personale, ed elementi chiave per la ripresa del Paese: "Con Garanzia giovani puntiamo a raggiungere centinaia di migliaia di giovani, offrendo loro la possibilità di avvicinarsi al mondo del lavoro, attraverso una serie di esperienze: dalla formazione professionale speciale, al tirocinio, al servizio civile…. In sostanza, intendiamo accorciare la fase di passaggio dai banchi di scuola alla “vita adulta” per evitare che vadano dispersi capacità e talenti, e soprattutto che sia intaccata la speranza dei giovani nel proprio futuro". E ricordando come il piano preveda una serie di incentivi per le aziende aderenti, Bobba ha dichiarato: "Spero che il 2015 sia un anno di svolta per i giovani, e mi auguro che le importanti risorse disposte dal governo per i nuovi contratti – con la relativa decontribuzione prevista - facciano da volano a una nuova stagione di assunzioni di giovani da parte delle aziende: un’occasione nodale per loro di innovarsi, grazie alle abilità e alle competenze introdotte dalle nuove generazioni". Ma per raggiungere 'la meta' occorre "segnare tutti nella stessa porta" ha proseguito il sottosegretario usando una metafora calcistica, "perché la partita da vincere è una sola: offrire opportunità ai giovani. Bisogna fare goal tutti lì. Per questo stiamo lavorando molto anche insieme alle Regioni, perché alcune sono più avanti di altre in questo percorso: per la prima volta il ministero del Lavoro fa da cabina di regia e coordinamento, e ogni mese si svolge una riunione tra il ministro Adriano Poletti e gli assessori regionali. I risultati si vedranno presto".OLTRE 65MILA VISITATORI ALLA XXIV EDIZIONESi è chiusa oggi la 24a edizione di Job&Orienta, Salone nazionale dell’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro, da giovedì 20 novembre alla Fiera di Verona: più di 500 le realtà presenti nei padiglioni espositivi,  150 gli appuntamenti culturali, in cui sono intervenuti circa 300 relatori, e oltre 65mila visitatori tra cui numerosi soprattutto i giovani bisognosi di orientamento nel panorama dell’offerta formativa e quelli in cerca di un’occupazione e delle relative indicazioni circa i reali sbocchi sul mercato, le figure professionali e le competenze maggiormente richieste. A Job - quest'anno riconosciuto dal Ministero del Lavoro come Youth Corner ufficiale del Piano di Garanzia Giovani - numerose e intense le testimonianze di molti giovani: i loro sogni e le speranze, le ambizioni e motivazioni, le difficoltà e i successi. Voce ai ragazzi coinvolti in esperienze di alternanza scuola-lavoro, a quelli occupati nelle aziende dove avevano svolto lo stage durante gli studi di istruzione tecnica superiore, ma anche ai nuovi “capitani d'azienda” under 35 che si sono messi in gioco avviando una propria attività imprenditoriale.Filo conduttore dell’edizione 2014 è stato infatti il tema “imparare lavorando”: al centro di convegni ed eventi l'urgenza di “abbattere il muro ideologico” che, seppur in misura minore rispetto al passato, ancora persiste fra mondo della scuola e del lavoro. In particolare, la tre giorni nazionale è stata vetrina della “buona scuola”, mettendo in rassegna tante best practice esistenti nelle nostre Regioni, che giorno dopo giorno sui territori rafforzano o costruiscono ex novo ponti fra rete scolastica e formativa, istituzioni e sistema economico-produttivo. Eccellenze disseminate da Nord a Sud lungo tutto il Paese (pur con differenze), che costituiscono una risorsa e un modello da valorizzare anche in termini di coesione sociale, nella misura in cui riducono le distanze fra due pianeti: quello di chi oggi un'occupazione già ce l'ha e quello dei (più o meno) giovani che devono capire come assicurarsi un futuro. La 'buona scuola' che già c'è nel Paese reale può fungere dunque da vero e proprio collante in questa complicata fase storica “del lavoro che manca”, contribuendo a ricucire lo strappo sociale generazionale  tanto esacerbato da crisi e recessione.Fra queste esperienze concrete rientra senz'altro l’alternanza scuola/lavoro, opzione formativa che riserva agli alunni delle scuole secondarie la possibilità di realizzare il proprio percorso intervallando periodi di studio a momenti di lavoro; e ancora gli Its (Istituti tecnici superiori), percorsi  non universitari di livello terziario nati in coerenza con le diverse vocazioni economiche dei territori, in continua crescita per numero di iscritti e di corsi, con percentuali di occupabilità vicine al 70%. Significative anche le testimonianze dirette, che a Job hanno evidenziato come le aule della formazione professionale e degli istituti tecnici sappiano essere vere e proprie fucine di innovazione e creatività. E ancora quelle dei makers ('artigiani digitali') e degli 'abitanti' dei fablab, ma anche dei giovani 'digitalizzatori' under 28 del progetto Unioncamere/Google Made in Italy: eccellenze in digitale, che affiancano le aziende per lanciarne la presenza nel web. Un contributo fondamentale, insomma, quello delle nuove generazioni, senza il quale non può verificarsi quel cambio di marcia essenziale alle aziende per innovarsi e rafforzare la propria competitività.
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