lunedì 7 novembre 2022
In dieci anni il numero dei birrifici artigianali è triplicato, con le esportazioni salite del 12%. L'allarme di Coldiretti e del Consorzio per i costi: "I piccoli produttori vanno sostenuti"
Un momento del Salone della birra 100% Made in Italy organizzato dalla Coldiretti a Roma

Un momento del Salone della birra 100% Made in Italy organizzato dalla Coldiretti a Roma - Fotogramma

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La birra artigianale italiana è da record, ma il suo boom è ormai minacciato dai costi in salita, come il +200% dell’energia in due anni. A sottolinearlo è un’analisi diffusa da Coldiretti, Consorzio di tutela e promozione della birra artigianale italiana sulla base dei dati Istat nei primi sette mesi dell'anno, in occasione della giornata nazionale della birra 100% Made in Italy. Uno studio da cui risulta che negli ultimi dieci anni il numero dei birrifici artigianali in Italia è triplicato, superando ormai la quota record di 1.085 realtà, con le esportazioni salite del 12%. La crescita ha fatto anche salite la domanda di materie prime 100% made in Italy, “con il luppolo che da zero ha raggiunto oggi un milione di metri quadrati coltivati lungo la penisola ai quali si aggiungono i 300 milioni destinati all'orzo per la produzione di malto da potenziare perché - evidenziano Coldiretti e Consorzio - copre per adesso quasi il 40% del fabbisogno nazionale con circa 83mila tonnellate".

Per il ministro delle Politiche agricole e della Sovranità alimentare e forestale Francesco Lollobrigida, “la filiera produttiva italiana va protetta, cercando di sostenere le piccole aziende che fanno grandi prodotti e legandola sempre più ai territori". La filiera della birra artigianale italiana dal campo alla tavola offre lavoro a circa 93mila addetti. "Quest'anno i consumi nazionali di birra sono destinati a superare il record storico di oltre 35 litri pro capite spiegano Coldiretti e Consorzio - per un totale di 2 miliardi di litri, generando un volume di fatturato che, considerando tutte le produzioni, vale 9,5 miliardi di euro. Quasi 2 boccali su 3 sono riempiti con produzioni nazionali," secondo il Consorzio della birra italiana nato con l'appoggio di Coldiretti per rappresentare il meglio delle produzioni artigianali italiane.

I costi, però, minacciano il buon andamento delle vendite, con aumenti che vanno dal +200% dell'energia al +45% per gli imballaggi al +40% per le bottiglie, mentre le lattine hanno segnato +10%, i tappi +22%, i fusti di plastica +23%, mentre i cambiamenti climatici nel 2022 hanno tagliato di un terzo il raccolto dell'orzo per il malto. “Alle difficoltà di produzione si aggiunge, a causa dei costi dell'energia elettrica, anche la carenza sul mercato di anidride carbonica CO2 ad altissimo grado di purezza utilizzata per l'imbottigliamento. Per questo - affermano Coldiretti e Consorzio - il progetto presentato per il Pnrr prevede lo sviluppo di una tecnologia che permetterebbe il recupero dell'80%dell'anidride carbonica generata in fase di produzione della birra".

Il forte incremento dei costi sta spingendo a riorientare la produzione di alcuni birrifici verso l'uso delle lattine piuttosto che bottiglie di vetro. In questo scenario "è necessario sostenere i piccoli produttori di birra artigianale italiana – affermano Coldiretti e il Consorzio - con la stabilizzazione del taglio delle accise per non mettere a rischio un'intera filiera di alta qualità del made in Italy con effetti sulla produzione, i posti di lavoro e sui consumi.

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