venerdì 23 novembre 2012
​Si chiude senza intesa il vertice straordinario di Bruxelles dedicato al bilancio. I 27 hanno fatto proprie le parole di Jean Claude Juncker secondo il quale «non ci sono nè vincitori, nè vinti». Il verticeha affidato al presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy il "mandato" di presentare una nuova bozza di compromesso che sarà discusso in un successivo vertice.
L'errore che più pesa di Leonardo Becchetti e Giancarlo Marini
Il premier al vertice europeo: «Rigorosi con Ue come con noi stessi» 
Draghi: la Bce ha evitato un disastro
COMMENTA E CONDIVIDI

Si chiude senza intesa il vertice straordinario di Bruxelles dedicato al bilancio 2014-2020. Lo riferiscono fonti diplomatiche a margine del summit, sottolineando che i 27 hanno fatto proprie le parole di Jean Claude Juncker secondo il quale "non ci sono né vincitori, né vinti". Il vertice, secondo le stesse fonti, ha affidato al presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy il "mandato" di presentare una nuova bozza di compromesso che sarà discusso in un successivo vertice.

Prima della ripresa dei lavori del vertice, questa mattina, c'era stata un nuovo giro di bilaterali nel tentativo di avvicinare le posizioni: quello tra il premier italiano Mario Monti ed il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy e quello tra il presidente francese Francois Hollande e Cameron.
Dopo aver esaminato l'ultima bozza di compromesso messa sul tavolo la scorsa notte da Van Rompuy, anche l'Italia - che punta a limitare i tagli sull'agricoltura, sui fondi di coesione e quindi l'impatto sul saldo netto negativo - aveva fatto sapere di ritenere "insufficienti" i progressi fatti finora. Una posizione espressa anche, ma per motivi opposti, da Cameron. Secondo il quale non ci sono ancora abbastanza tagli, così come chiesto da Londra. Merkel, dal canto suo, aveva detto di non credere nella possibilità di arrivare oggi a un accordo.

 

"Più che con Cameron, ora il problema è tra Merkel e Hollande". Così fonti europee vicine al presidente Van Rompuy definiscono la situazione all'inizio della seconda giornata del vertice sul bilancio pluriennale dell'Unione Europea. Ormai, riferiscono le fonti, "la distanza tra minimalisti e massimalisti è di noccioline, la questione è politica, non economica" e precisano che "con la proposta sul tavolo, da 970 miliardi, Cameron in termini reali rispetta tecnicamente quanto gli chiede il suo Parlamento".Le fonti precisano che Van Rompuy "non getta la spugna" e cercherà di chiudere l'accordo senza rinvii: "Non c'é motivo: tutti conoscono le posizioni e non possono cambiare da qui a gennaio". Tra quelli che vengono definiti "massimalisti" ci sono Francia, Italia, Spagna ed i paesi dell'est, tra i "minimalisti" Gran Bretagna, Svezia e Olanda. La distanza è quantificata nello "0,05% del pil" ovvero circa 20 miliardi, spalmati in sette anni e divisi tra 28 paesi (a luglio 2013 entrerà la Croazia)."Penso che non ci sono stati progressi sufficienti in questa fase". Lo ha detto il primo ministro Gb, David Cameron, commentando la nuova proposta di bilancio 2014-2020 presentata ieri sera dal presidente dell'Ue Herman Van Rompuy. "Abbiamo bisogno di tagliare le spese che non possiamo permetterci. Questo è ciò che deve accadere qui", ha detto Cameron arrivando al Vertice Ue nella seconda giornata dei lavori.

 

MARATONA SENZA ACCORDOQuattordici ore di incontri bilaterali e un'ora di vertice per cercare di avvicinare le posizioni dei 27 leader sul bilancio 2014-2020. Giusto il tempo, per il presidente Ue Herman van Rompuy, di presentare ai leader riuniti in plenaria dalle 23, con tre ore di ritardo sulla tabella di marcia prevista, una nuova bozza di compromesso che cerca di venire incontro alle proteste di Italia e Francia contro i tagli alla politica agricola e ai fondi di coesione. La nuova proposta è stata consegnata ai 27 durante la cena, al termine della quale Van Rompuy ha 'sciolto' il Vertice per consentire ai leader una notte di riflessione. La plenaria tornerà a riunirsi a mezzogiorno. Per tutta la notte gli 'sherpa' continueranno a negoziare. Poi, con la colazione riprenderanno i bilaterali. Van Rompuy scommette sulla possibilita' di un'intesa con una proposta che prevede 11 miliardi in piu' per le politiche di coesione (a favore delle regioni piu' svantaggiate) e 7,7 miliardi in piu' per l'agricoltura. Il saldo finale resta però invariato (80 miliardi in meno rispetto al totale di 1.091 miliardi proposto dalla Commissione Ue) perchè diminuiscono di 13 miliardi i fondi destinati allo sviluppo: 5 riguardano le grandi reti e 8 la ricerca e l'innovazione. Van Rompuy ha inoltre proposto di ridurre di 1,6 miliardi i fondi per la giustizia e la sicurezza e di 5,5 miliardi i fondi per la politica estera mentre non e' stato modificato lo stanziamento per le spese amministrative. Cauto il commento italiano. ''Stiamo valutando, sarebbe prematuro esprimere un giudizio a questo stadio'', ha detto il premier Mario Monti, lasciando il summit Ue. ''Notiamo anche segnali di attenzione sul fronte di politiche di coesione e agricola comune, attenzione rispetto alle considerazioni fatte valere dall'Italia''. Rispondendo a una domanda sulla possibilità di un veto italiano, Monti ha poi ribadito che ''se l'Italia si ritenesse significativamente insoddisfatta non esiterebbe a votare contro''. Per meglio negoziare, il premier e' giunto a Bruxelles con i ministri per gli affari europei Enzo Moavero, dell'agricoltura Mario Catania e per la coesione territoriale Fabrizio Barca.

''Sono convinto che un accordo equilibrato e' a portata di mano'', ha detto Van Rompuy esprimendo in apertura del Vertice un certo ottimismo, nonostante le distanze tra le posizioni in campo rese ancora piu' siderali dal 'gelo' della vigilia tra Francia e Germania.Le posizioni tra i governi ''sono troppo lontane'', quindi ''non vedo come si possa trovare un accordo'' anche perche' ''Van Rompuy ha poco margine di manovra'', ha invece dichiarato il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz. L' Eurocamera ''non approvera''' un bilancio che si discosti dal ''livello appropriato che e' quello proposto dalla Commissione'' Ue, ha ribadito Schulz. E le prime dichiarazioni 'a caldo' dei leader non lasciano troppo sperare. Le richieste francesi ''sono state parzialmente ascoltate'' ma ''non sono ancora soddisfatto'': ha detto il presidente francese Francois Hollande, ricordando che il nuovo quadro finanziario deve ottenere obbligatoriamente l'Ok del Parlamento europeo. Hollande ha detto di ritenere ''poco probabile'' un'intesa.''Dubito che troveremo un accordo'', ha concordato la cancelliera Angela Merkel. Ma mentre Hollande chiede meno tagli, la Merkel ne chiede di piu'. La cancelliera tedesca e' partita da Bruxelles come era arrivata: dichiarando che sara' probabilmente necessario un nuovo Vertice. ''Avanzeremo un po', ma non credo che si trovera''' il compromesso tra i 27 sulla base dell'ultima proposta Van Rompuy, ha affermato. Scontata l'insoddisfazione del premier britannico David Cameron che, contrario anche al piu' piccolo aumento, ha pre-annunciato da settimane il suo veto. Londra non e' soddisfatta degli 80 miliardi di tagli proposti da van Rompuy e chiede una sforbiciata di almeno cento. ''L'ultima proposta è un passo avanti nella giusta direzione, ma non si fa abbastanza e si puo' fare di piu' per ridurre la spesa'', ha detto il portavoce di Cameron. La Gran Bretagna resta determinata anche a difendere con le unghie e con i denti lo sconto ottenuto ai tempi della Thatcher. Insomma, un ritorno al punto di partenza con Monti che mette le mani avanti e dice: ''Si puo' chiudere anche domani, ma non e' detto che ci si riesca e non sarebbe un dramma non riuscirci''.MERSCH ENTRA NEL BOARD DELLA BCEBocciato dal Parlamento europeo, ma promosso dai governi. Dal prossimo 15 dicembre il lussemburghese Yves Mersch entrerà nel 'board' della Bce. Il Consiglio Ue, come ampiamente previsto, non ha avuto dubbi. Solo la Spagna ha votato contro. Tutti gli altri hanno ignorato la protesta del Parlamento europeo per avere almeno una donna nel consiglio esecutivo della Bce ed hanno deciso di avallare la nomina. Mersch prende il posto dello spagnolo Jose' Gonzalez Paramo, decaduto il 31 maggio scorso. Dopo quasi sei mesi l'esecutivo dell'Eurotower torna cosi' al completo. Ma per l'Eurocamera la scelta del Consiglio europeo e' un nuovo strappo alla democrazia.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: