lunedì 4 maggio 2009
Al termine dell'incontro di oggi con Marchionne, il ministro dell'Economia Karl-Theodor zu Guttenberg ha definito "interessante" il piano del Lingotto. E la Borsa premia il titolo: dopo il ribasso di venerdì, prima dell'annuncio del presidente Obama, oggi la quotazione è sopra gli 8 euro, con rialzi vicini all'8%.
COMMENTA E CONDIVIDI
Un colosso mondiale delle quattro ruote, secondo solo alla giapponese Toyota, con un giro d’affari da 80 miliardi di euro e 6-7 milioni di vetture vendute ogni anno. È questo il sogno-possibile dell’a.d. di Fiat, Sergio Marchionne. Per realizzare l’ambizioso progetto il manager del Lingotto, che la scorsa settimana ha definito in America l’acquisizione di Chrysler, è volato ieri a Berlino alla conquista di Opel, la controllata tedesca di General Motors. Missione: dissipare i dubbi che governo e rappresentanti sindacali hanno manifestato nei giorni scorsi e presentare le reali intenzioni di Fiat su Opel. «Per noi è un matrimonio perfetto», ha detto senza mezzi termini Marchionne al Financial Times. La prova di forza e le capacità manageriali dimostrate Oltreoceano hanno riscaldato i tedeschi, inizialmente freddi con il gruppo italiano. Così Marchionne non solo non ha trovato un clima "ostile", ma ha incassato anche forti segnali di apertura. Il ministro dell’Economia, Karl-Theodor zu Guttenberg, al termine dell’incontro si è sbilanciato: «La Fiat ha un piano interessante, che adesso deve essere valorizzato». E ha aggiunto: «La Fiat vuole comprare Opel senza indebitamento. Il piano prevede riduzioni di posti di lavoro solo in uno dei quattro impianti produttivi in Germania». Il ministro tedesco ha quindi osservato che le proposte andranno esaminate con cura: «Oggi non è il giorno delle decisioni».Come primo incontro, non c’è male. E se per le nozze con Chrysler Piazza Affari non aveva reagito positivamente, nella giornata dell’avvio ufficiale delle trattative su Opel, il titolo della casa torinese ha invece preso il volo: ha chiuso in rialzo dell’8,05% a 8,12 euro, riagguantando la soglia degli 8 euro che non vedeva dallo scorso ottobre. Boom di scambi: sono passate di mano oltre 80 milioni di azioni, pari al 7,3% del capitale, contro i circa 63 milioni della media giornaliera dell’ultimo mese di contrattazioni. Anche gli analisti adesso vedono bene l’operazione prevedendo, dal punto di vista produttivo, «possibili sinergie tra il marchio tedesco e quello italiano». Consensi pure dalla stampa: per la Frankfurter Allgemeine Zeitung, al di là di «vecchi pregiudizi e orgoglio ferito» da parte tedesca, Opel «guadagnerebbe senz’altro dalle opportunità di collaborazione con Fiat», che le consentirebbe di uscire dal dilemma di dimensioni troppo piccole. Le uniche resistenze sembrano restare quelle dei sindacati tedeschi che parlano di «grandi problemi» sulla strada dell’accordo. Ma siamo solo al primo round. Marchionne, sulla strada per Ruesselsheim, sede della Opel, è arrivato con determinazione, in tasca l’idea maturata nel cda di Fiat di domenica: lo scorporo del settore auto con la successiva fusione con Opel e il resto delle attività europee di General Motors, l’inglese Vauxhall e la svedese Saab (proprio dal governo svedese è arrivata la conferma di «contatti con Fiat su Saab», come riferito dal portavoce del ministero dell’Industria Hakan Lind). Un progetto che contempla la creazione di un nuovo soggetto azionario da quotare in Borsa, probabilmente chiamato Fiat-Opel, che dovrà attrarre capitali freschi, consentendo così al Lingotto di acquisire le attività di Gm Europa senza contrarre nuovi debiti. Il nuovo gigante Fiat coprirebbe ogni settore del mercato dell’auto, con un parco di prodotti dove le piccole cilindrate Punto e 500 conviverebbero con la media cilindrata Astra e il suv Jeep Grand Cherokee.Per l’affaire Opel, Fiat metterebbe sul piatto (secondo fonti tedesche) un miliardo di euro. Ma il Lingotto avrebbe bisogno di garanzie statali a livello europeo di 5-7 miliardi di euro per coprire i debiti derivanti da Gm e dal fondo pensioni del gruppo americano. Il manager spera di concludere l’operazione entro maggio e quotare in borsa il titolo della nuova compagnia, entro la fine dell’estate. «La partita della Fiat per l’acquisizione della Opel comincia adesso», ha detto Marchionne al suo arrivo a Berlino. Ma il suo sguardo evidentemente era già avanti.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: