giovedì 22 aprile 2010
Sono i due punti salienti del protocollo di lavoro presentato ieri al ministero dello Sviluppo Economico in un vertice con le associazioni di categoria.
COMMENTA E CONDIVIDI
Adeguamento settimanale e non più giornaliero dei prezzi della benzina e aumento dei distributori self-service. Sono i due punti salienti del protocollo di lavoro presentato ieri al ministero dello Sviluppo Economico in un vertice con le associazioni di categoria. Il documento presentato dal sottosegretario Stefano Saglia con l’obiettivo di «fare dell’Italia un Paese europeo anche sulla benzina» riducendo l’attuale differenziale nei prezzi, prevede anche una razionalizzazione della rete (con la chiusura volontaria di impianti) e meno vincoli sugli orari e sulla vendita dei prodotti non oil. Il ministero istituirà poi un osservatorio per verificare l’effettiva esistenza della doppia velocità di adeguamento dei listini. Resta fuori invece l’ipotesi di una sterilizzazione dell’Iva sulla benzina: se ne discuterà con il ministero Tesoro ha promesso Saglia, sottolineando che oggi l’Iva «crea extraprofitti preziosi per l’erario che rischiano però di sembrare un’attività speculativa dello Stato».Secondo il ministro Claudio Scajola con il protocollo di ieri si «avvia la riforma del settore con effetti positivi per consumatori e imprese» spingendo «tutta la filiera a obiettivi di efficienza e trasparenza». Commenti positivi alle misure arrivano dall’Unione Petrolifera e da parte delle associazioni dei consumatori, mentre i sindacati dei gestori si dividono e la Fegica-Cisl boccia apertamente l’accordo. Del resto il documento ieri non è stato firmato e fino all’ultimo ci sono stati momenti di tensione.Il punto più innovativo riguarda la fissazione dei prezzi dei carburanti, che oggi possono avere ritocchi anche giornalieri mentre in futuro non potranno essere «variati in aumento per almeno sette giorni». Resta invece la facoltà per operatori e gestori di ritoccare i listini verso il basso. Una misura volta a garantire più trasparenza e possibilità di confronto dei prezzi, che sarà varata nei prossimi mesi con un provvedimento legislativo, una volta sentito l’Antistrust. Nella stessa direzione va la «semplificazione» del prezzo che nei cartelloni sarà indicato evidenziando i centesimi di euro e non più i millesimi.Altro punto fondamentale è l’incremento dei distributori fai-da-te, che dovrebbero raggiungere quota 14-15.000 entro un anno. Saglia ha parlato di un obiettivo dell’80% di punti vendita con servizio automatizzato, probabilmente considerando anche la parallela riduzione dei punti vendita totali, che si punta a far scendere nel giro di tre anni dagli attuali 24mila a 16mila in tutto. Lo strumento per razionalizzare la rete è quello degli incentivi alla chiusura volontaria, mediante il Fondo indennizzi già esistente che potrebbe essere rafforzato. Infine sarà avviata una concertazione con le Regioni (che in passato hanno frenato i tentativi di liberalizzazione) per rimuovere i vincoli all’apertura di attività di vendita extra-carburanti nei distributori e per estendere gli orari di apertura.Per il presidente dell’Unione Petrolifera Pasquale De Vita il protocollo «è un buon lavoro» che «permetterà di avere più trasparenza e chiarezza sui prezzi» anche se «la fissazione del listino settimanale non ci piace molto». I benzinai della Figisc Confcommercio parlano di «ambizioni molti condivisibili» anche se nella spinta a incrementare i self service occorre salvaguardare l’opzione del servito, «gradita agli italiani». Pollice verso dai colleghi della Fegica Cisl secondo cui il tavolo «ha partorito il classico topolino» e in realtà «governo e petrolieri hanno affossato la riforma della distribuzione».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: