giovedì 9 aprile 2009
L'economia mondiale, inclusa quella dell'area euro, è in forte rallentamento ed è «probabile che nel corso del 2009 la domanda continui ad essere molto debole, per poi registrare una graduale ripresa durante il 2010». È quanto si legge nel Bollettino di aprile della Bce.
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L'economia mondiale, inclusa quella dell'area euro, è in forte rallentamento ed è "probabile che nel corso del 2009 la domanda continui ad essere molto debole sia a livello mondiale sia nell'area dell'euro, per poi registrare una graduale ripresa durante il 2010". È quanto si legge nel Bollettino di aprile della Bce.Risanamento conti.  "È necessario che sia credibile l'impegno dei Paesi a compiere un percorso di risanamento per il ripristino di solide posizioni di bilancio, nel pieno rispetto del Patto di Stabilità e crescita". È quanto prescrive la Bce nel Bollettino di aprile, nel quale si legge anche che ciò sarà importante sia per la ripresa economica sia per la crescita di lungo periodo.Misure anti-crisi siano sostenibili. "Data la scarsità delle risorse pubbliche, è essenziale che i programmi di spesa siano attuati in modo efficiente ed efficace per migliorare la produttività, le prospettive di crescita a lungo termine e la sostenibilità delle finanze pubbliche". Lo chiede la Bce nel Bollettino di aprile, nel quale avverte che "alcune delle misure adottate recentemente dai governi per far fronte al rallentamento economico rischiano di non portare a un miglioramento della qualità dei conti pubblici" e quindi inibire la crescita di lungo termine.Crediti a famiglie e imprese. Il flusso di prestiti verso famiglie e imprese resta "molto contenuto" nell'Eurozona. La segnalazione arriva dal Bollettino mensile della Bce che sottolinea anche come per quanto riguarda invece le società non finanziarie il dato lievemente negativo di febbraio rispecchi un calo dei prestiti a breve scadenza, mentre per le scadenze più lunghe il flusso rimane positivo. La contrazione dei prestiti a breve termine, spiega l'Eurotower, potrebbe indicare una flessione della domanda di credito connessa all'indebolimento dell'attività economica. Dal punto di vista dell'offerta, è possibile che le tendenze dei mesi scorsi riflettano in parte gli sforzi delle banche per ridurre le posizioni a elevata leva finanziaria assunte negli ultimi anni. Dalla fine del 2008 a febbraio 2009 le banche dell'area euro hanno emesso titoli di debito per 140 miliardi di euro con l'appoggio dei programmi di garanzia pubblica.
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