giovedì 4 dicembre 2014
​​Riviste al ribasso le stime per il 2014: il Pil in aumento di un misero 0,8%.  Draghi (nella foto) non esclude l'acquisto di titoli di Stato.
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​La crescita dell'Eurozona "si è indebolita", in un contesto caratterizzato da una "bassa inflazione" e da una "disoccupazione elevata", per quanto sia "confermata l'aspettativa di una modesta ripresa". Lo ha dichiarato il presidente della Bce, Mario Draghi, in conferenza stampa. La Bce prevede ora un aumento del Pil a 0,8% nel 2014 (dallo 0,9% di tre mesi fa), all'1% nel 2015 (da 1,6%) e dell'1,5% nel 2016 (da 1,9%). a Bce ha lasciato, come previsto, invariato il refì, il tasso di rifinanziamento pronti contro termine, al minimo storico dello 0,05%. Fermo anche il tasso sui depositi che resta negativo a -0,20%. Invariato il tasso marginale allo 0,20%. Neanche stavolta Draghi ha annunciato l’atteso «Quantitative easing» (acquisto di titoli di Stato con denaro di nuova emissione) ma ha sottolineato che per vararlo non serve il voto unanime della Banca centrale europea. Parole che hanno avuto come effetto positivo quello di far leggermente risalire le Borse europee dopo il tonfo legato proprio alla crescita al ribasso e alla stasi dell'inflazione.
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